La guerra in Ucraina è una conseguenza diretta delle azioni e dell’espansionismo della Nato e dell’Unione Europa: questa è l’estrema sintesi di un criticatissimo pensiero espresso nei giorni scorsi da Nigel Farage, leader dell’estrema destra britannica, fondatore del partito Reform UK e – da poche settimane – candidato per il ruolo di presidente nelle ormai imminenti elezioni inglesi. Com’era ampiamente prevedibile (ma ci arriveremo tra poche righe) la posizione di Nigel Farage sulla guerra in Ucraina, sull’Occidente e sulla Nato ha creato un vero e proprio terremoto politico nel Regno Unito, con la maggior parte dei leader – soprattutto se progressisti – che hanno aspramente criticato il politico, chiedendo una ritrattazione delle sue parole.



L’intervista ‘incriminata’ è stata rilasciata nei giorni scorsi alla trasmissione della BBC “Panorama’s” di Nick Robinson, con il leader di Reform UK che tra un accenno ai migranti e uno alla Brexit (di cui fu tra i più fermi sostenitori ed ideatori, diventandone critico poco dopo) e presto passato all’Ucraina: rievocando le parole che disse già nel 2022, Nigel Farage ha ribadito alla BBC che il conflitto “è una conseguenza dell’espansione dell’UE e della Nato“. Sempre nella sua intervista – pur precisando che la colpa è “ovviamente” di Putin – ha cercato di spiegare la sua posizione, spiegando che quello stesso espansionismo già citato “ha dato a Putin un pretesto per dire al suo popolo che stavamo andando a prenderli e che serviva andare in guerra. Abbiamo provocato questa guerra“.



La risposta di Sunak a Nigel Farage: “Ciò che dice sull’Ucraina è sbagliato e completamente falso”

Come vi dicevamo poche righe fa, all’intervista di Nigel Farage sull’Ucraina sono immediatamente seguite tutta una serie di risposte dai suoi avversari politici con – tra gli altri – il Primo ministro Rishi Sunak che alla stessa BBC ha bollato come “completamente false e sbagliate” le parole del leader di Reform UK, accusandolo di star giocando “a favore di Putin. Le sue tesi sono pericolose per la sicurezza della Gran Bretagna e dei suoi alleati e non fanno altro che rafforzare Putin“. E soffermandosi – più che su Nigel Farage – sul suo omologo russo, Sunak ha ricordato che oltre ad aver causato lui personalmente la guerra in Ucraina, “ha utilizzato agenti nervini per le strade della Gran Bretagna e stringe accordi con Paesi come la Corea del Nord”.



Dal conto suo il candidato presidente dell’ultra destra inglese in un secondo intervento sul quotidiano Telegraph si è difeso sottolineando che “ho detto la verità sulla guerra di Putin in Ucraina”, ribadendo per una seconda volta che “l’invasione è stata immorale, oltraggiosa e indifendibile” e che “non ho mai cercato di difendere Putin”. Poco più avanti, però, Nigel Farage ci ha tenuto anche a ricordare che questa stessa tesi sulla guerra in Ucraina l’aveva già espressa – oltre che nel 2022 rievocato nella prima intervista alla BBC – anche “dieci anni fa” in un discorso (anche questo criticatissimo) tenuto davanti al Parlamento europeo ed addirittura “negli anni ’90, dopo la caduta del Muro di Berlino”.