Almeno 20 bambini sono morti a Niamey, in Niger, dopo essere rimasti intrappolati in un incendio a scuola. La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di martedì, quando i piccoli studenti erano a lezione. La scuola materna e dell’infanzia gestita dal governo è formata da 30 aule di mattoni e 28 in paglia. Queste ultime sono andate completamente distrutte, mentre alcune di quelle “permanenti” sono state danneggiate. Quelle in paglia sono spesso costruite come aree di “esubero” per le lezioni da tenere quando non ci sono abbastanza aule di mattoni. Dunque, le fiamme hanno bloccato il cancello della scuola, per cui la maggior parte dei bambini sono dovuti scappare scavalcando un muro, ha raccontato un funzionario del sindacato degli insegnanti, citato dalla Reuters.



È stato un disastro”, ha dichiarato il direttore della scuola, Oumarou Gounssa. “Mai in Niger abbiamo visto un incendio del genere in una scuola, ed era durante l’orario scolastico. Siamo veramente affranti per la perdita di vite umane”, ha aggiunto.

NIGER, 20 BAMBINI MORTI IN INCENDIO A SCUOLA

Stando a quanto riportato dalla Bbc, il padre di un bambino di sei 6 anni morto nell’incendio ha chiesto al governo di costruire scuole più sicure per i bambini. “Non mettiamo tutto nelle mani di Dio, non mettiamo tutto nelle mani dello Stato. Dobbiamo chiedere allo Stato di impedire che vengano usate classe in capanna”. Il comandante dei vigili del fuoco Sidi Mohamed alla televisione pubblica ha detto che i pompieri sono intervenuti subito sulla scena. “Ma la potenza del fuoco era enorme”, riporta l’agenzia di stampa AFP. Ora i genitori delle vittime erano in attesa di conoscere le modalità di sepoltura dei loro figli, in quanto le sepolture musulmane solitamente avvengono entro 24 ore dalla morte.



Invece Mounkaila Halidou, funzionario del sindacato degli insegnanti, ha spiegato che sono circa 800 gli studenti che frequentavano la scuola. “Quelli che sono morti erano per lo più alunni nella scuola materna”. Non sono ancora chiare le cause dell’incendio avvenuto in Niger che, secondo una classifica stilata dall’Onu, è la nazione più povera del mondo. Ad alimentarlo comunque forti venti che hanno investito la zona.

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