In Niger, l’Ecowas è “pronta a intervenire” non appena “verrà dato l’ordine”. Già per la giornata di oggi è “possibile” una sua missione diplomatica a Niamey. Ad annunciarlo è stata una fonte ufficiale ad Accra al termine dei due giorni di riunione straordinaria del Comitato dei capi di Stato maggiore della Difesa (Ccdc) della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, svolta nella capitale del Ghana. Nell’incontro si è discusso dei piani per il dispiegamento di una ‘Standby Force’ in Niger: qui i militari golpisti a luglio hanno deposto il presidente filo-occidentale Mohamed Bazoum.
I capi militari dei paesi dell’Ecowas, la comunità economica dell’Africa occidentale (in francese CEDEAO) hanno parlato di un intervento armato in Niger per ristabilire l’ordine costituzionale. Il giorno dell’intervento rimane segreto, come hanno fatto sapere alle agenzie fonti diplomatiche al termine della riunione tenutasi ad Accra, la capitale del Ghana.
Il piano dell’Ecowas
“Siamo pronti a partire quando l’ordine è dato”, ha spiegato il commissario agli affari politici, la pace e la sicurezza dell’Ecowas, Abdel-Fatau Musah, “anche il D-Day è deciso”. Non sono stati resi noti i particolari operativi ma tutti i 15 Paesi dell’Ecowas sarebbero pronti a dare il loro contributo per combattere i golpisti entrati al potere in Niger, tranne Mali, Burkina Faso, Guinea, Capo Verde, che sono sotto un regime militare. Oggi dovrebbe partire un’operazione diplomatica per incontrare i golpisti a Niamey.
L’ex presidente Bazoum, agli arresti domiciliari dopo essere stato deposto il 26 luglio, si è aggravato. “Ci sarano gravi conseguenze” se le sue condizioni dovessero peggiorare, ha spiegato il presidente del Consiglio europeo Michel. Il Niger ha un’importanza strategica per le sue riserve di uranio e petrolio, nonostante sia uno dei Paesi più poveri del mondo. Come ricorda l’Ansa, la Nazione è un avamposto delle truppe occidentali impegnate contro gli islamisti.