Nuova immane strage compiuta dalla formazione jihadista di Boko Haram in Nigeria: le agenzie locali in un primo momento questo pomeriggio avevano parlato di una quarantina di vittime nel villaggio di Koshobe, nel nord est agricolo nigeriano ma è la fonte ufficiale dell’Onu Edward Kallon ad aver spiegato a “France Presse” di ben 110 pescatori e contadini nigeriani sgozzati e lasciati morti appena fuori il villaggio. L’azione terroristica sarebbe avvenuta ieri pomeriggio, con l’attacco sferrato nella zona più agricola del Paee vicino a Maiduguri: come spiega lo stesso Kallon, le persone uccise erano pressoché agricoltori provenienti dallo stato nigeriano di Sokoto (distante appena un migliaio di chilometri da Maiduguri). Quell’etnia è giunta in quel lato della Nigeria per le coltivazioni di riso e al momento non sembrano esserci motivazioni “legittime” (posto che non esiste alcuna motivazione per una strage di 110 civili innocenti) dietro al gesto, per il momento solo rivendicato da Boko Haram.



NUOVA STRAGE DI BOKO HARAM IN NIGERIA

«Gli uomini armati sono arrivati in moto e hanno colpito in modo brutale donne e uomini che si trovavano al lavoro nei campi del villaggio», ha spiegato il coordinatore umanitario dell’Onu Edward Kallon ai colleghi francesi, «i civili sono stati uccisi con crudeltà, e numerosi altri sono stati feriti durante l’attacco». Solo ieri due responsabili di una milizia filo-governativa avevano parlato di «corpi senza vita e sgozzati» lasciati per strada nel villaggio di Koshobe, oggi purtroppo la conferma di quanto andava dicendo il responsabile del gruppo di autodifesa della Nigeria, Babakura Kolo. Dall’inizio della rivolta jihadista di Boko Haram contro il Governo nel 2009, sono state uccise più d 36mila persone, quasi tutti inermi innocenti cristiani o semplici contadini che avevano la completa disgrazia di rappresentare un “messaggio forte” che Boko Haram voleva dare al mondo e al Governo nigeriano. Secondo alcune agenzie locali, gli estremisti avrebbero attaccato proprio ieri perché in quel giorno si votava per la prima volta elezioni libere locali dopo 13 anni.

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