18 morti, più di 30 feriti e un’intera comunità distrutta dal dolore: questo è il risultato di tre differenti attacchi terroristici che si sono registrati nelle ultime ora nella piccola città di Gwozo, nel nord-ovest della Nigeria; con un modus operandi (seppur per ora non ci siano conferme ufficiali o rivendicazioni di alcun tipo) che ricorda molto da vicino altri attacchi organizzati del gruppo terroristico Boko Haram. D’altronde – seppur sia bene ricordare che non ci sono state rivendicazioni – tutta l’area a nord della Nigeria e in particolare lo stato di Borno e la città di Gwozo sono state conquistate a colpi di attentati terroristici da Boko Haram già nel 2014 e l’ultimo attacco importante nell’area (questo rivendicato) risale solamente allo scorso novembre.



Per ora le notizie che arrivano dalla Nigeria sono ancora piuttosto raffazzonate, ma a parlare di “18 persone, tra cui bambini, uomini, donne e donne incinte” sono state le autorità locali che non hanno mai citato Boko Haram e neppure le parole “attentati terroristici”; mentre i servizi di emergenza parlano di “esplosioni di bombe” e “donne kamikaze” confermando il numero di almeno “30 feriti“.



Nigeria, 18 persone uccise in tre attentati terroristici: cosa è successo

Insomma: non è ancora chiaro chi sia stato e per quale ragione, ma è certo che le esplosioni in Nigeria che hanno ucciso almeno 18 persone sono a tutti gli effetti degli attentati terroristici, compiuti – e qui torniamo al citato modus operandi di Boko Haram – usando due donne kamikaze e un minorenne. Le prime tensioni sarebbero scoppiate attorno alle ore 15 nel pieno di un matrimonio che si stava celebrando a Gwozo e che aveva raccolto in un singolo punto centinaia di cittadini: una donna kamikaze con un bambino sulle spalle – riferiscono sempre le autorità della Nigeria – ha fatto irruzione nella celebrazione, facendosi esplodere e uccidendo o ferendo decine di presenti.



Poco dopo, mentre si celebrano i funerali per le vittime del primo degli attentati terroristici, una seconda donna kamikaze ha interrotto il corteo funebre con una seconda esplosione; seguita a pochi minuti di distanza da un terzo attacco – questa volta compiuto da “un ragazzo adolescente” – nell’ospedale della città del nord della Nigeria. Condanna  ferma e netta da parte del presidente Bola Tinubu – che è il primo a parlare di “atti disperati di terrore” -, che promette anche che i responsabili “andranno incontro alla giustizia“.