Un altro sacerdote è stato rapito in Nigeria, l’ennesimo degli ultimi mesi. A pochi giorni dal rapimento di padre Basil Gbuzuo, è stato sequestrato Oliver Buba, come scrive l’agenzia di stampa italiana Ansa, ma anche l’agenzia Fides.
Buba fa parte della diocesi di Yola, nello stato di Adamawa, e la notizia è stata resa nota dal vescovo locale, monsignor Stephen Dami Mamza, attraverso un comunicato in cui viene specificato che “nelle prime ore” di ieri, martedì 21 maggio 2024, è avvenuta l’azione criminale, lanciando poi un appello per un suo “rilascio rapido e sicuro”. L’episodio sarebbe avvenuto di preciso attorno all’1:00 presso la canonica del Padre della chiesa cattolica di Santa Rita. Monsignor Mamza, rivolgendosi al clero, alle religiose, ai religiosi e ai laici, esorta a “pregare con fervore” per la sicurezza di padre Oliver.
NIGERIA, SECONDO SACERDOTE RAPITO IN 7 GIORNI: IL MESSAGGIO DEL VESCOVO
“Lodiamo il nostro fratello, il Rev.mo P. Oliver Buba alla potente intercessione della Beata Vergine Maria, Madre dei Sacerdoti, per la sua pronta liberazione dalle mani dei suoi sequestratori”, aggiunge il Vescovo nigeriano sempre nel comunicato. Come detto in apertura, si tratta del secondo sacerdote rapito in sette giorni in Nigeria, visto che Basil Gbuzuo era stato sequestrato il 15 maggio scorso, e anche per lo stesso padre è stato chiesto di pregare per un “rilascio rapido e sicuro”.
Padre Prudentius Aroh, Cancelliere dell’arcidiocesi cattolica nigeriana, aveva spiegato lo scorso 16 maggio che “Fino ad ora, i rapitori non hanno stabilito alcun contatto con nessuno”, di conseguenza si brancola nel buio. “Lodiamo il nostro fratello, p. Basilio, alla potente intercessione della Beata Vergine Maria, Madre dei Sacerdoti, per la sua pronta liberazione dalle mani dei suoi sequestratori”, aveva aggiunto.
NIGERIA, SECONDO SACERDOTE RAPITO IN 7 GIORNI: LA VIOLENZA DI BOKO HARAM
La Nigeria è purtroppo alle prese con una vera e propria ondata di violenza perpetrata da parte di bande criminali che compiono aggressioni e rapimenti a scopo di riscatto, arrivando fino agli omicidi. A rendere la vita alquanto complicata in quella zona del mondo è l’insurrezione del gruppo di Boko Haram, che è “salito al potere” nel 2009, e che punta a trasformare la nazione più popolosa dell’Africa come uno stato islamico seminando morte e terrore.
La zona dove è stato effettuato l’ultimo rapimento si trova nel nord est della Nigeria, mentre quello del 15 maggio era avvenuto nella regione di Anambra, nella Nigeria centro-meridionale e non troppo distante da Abuja, la capitale federale. “Quello dei sequestri a scopo di estorsione è un crimine diffuso in tutta la federazione nigeriana, comprendente pure i rapimenti di massa, specie di studenti”, sottolinea l’agenzia Fides nel descrivere la doppia azione criminale. Alla luce dei continui rapimenti e delle numerose violenze perpetrate soprattutto ai danni di religiosi, sono molti coloro che si sono appellati affinchè il tutto possa finire ma per ora ogni voce è caduta nel vuoto.