ATTACCO AI SEMINARISTI IN NIGERIA: UN BRUTALE ASSASSINIO E UN RAPIMENTO

Rischia ormai di non fare più notizia un brutale omicidio e un rapimento di religiosi cristiani in Nigeria: e invece è giusto ogni volta sottolineare la barbarie sottoposta ai cristiani in quella parte dell’Africa (e purtroppo non l’unica, ndr). L’ultima denuncia arriva stamane da ACS-Aiuto alla Chiesa che Soffre (onlus pontificia che dal 1947 è impegnata nel sostegno ai cristiani perseguitati nel mondo) e riguarda due seminaristi nello Stato nigeriano di Kaduna, zona sud del grande Paese africano.



«Un seminarista è stato bruciato vivo nella diocesi di Kafanchan, mentre un altro è stato rapito nel sud di Kaduna», si legge nella lunga nota diffusa da ACS. La scorsa notte, intorno alle ore 20, un gruppo di banditi fondamentalisti – i “Fulani” – ha assalito e dato fuoco alla canonica della parrocchia St. Raphael, Fadan Kamantan, nella diocesi di Kafanchan. Dopo aver sentito conferma dal Vescovo di Kafanchan, mons. Julius Kundi, ACS conferma della morte del seminarista rimasto bruciato vivo, il 25enne Na’aman Danlami: dalle prime informazioni invece emerge come il parroco don Emmanuel Okolo e il viceparroco siano riusciti a salvarsi dall’incendio.



DENUNCIA ACS SUI CRISTIANI PERSEGUITATI IN NIGERIA: LA LUNGA SPIRALE DI VIOLENZA E REPRESSIONE

La testimonianza del vescovo Kundi al telefono con ACS è agghiacciante: «Gli aggressori miravano a rapire il parroco. Quando non sono riusciti ad entrare nella casa parrocchiale le hanno dato fuoco. I due sacerdoti sono riusciti a scappare ma, terribilmente, il seminarista è stato bruciato all’interno. L’assalto è durato più di un’ora, ma non c’è stata reazione né sostegno da parte delle forze militari». Situazione vista, rivista e arci-vista in Nigeria purtroppo negli ultimi decenni: ad un chilometro dalla parrocchia assaltata c’era un posto di blocco nigeriano ma v’è stata «totale assenza di reazione. I cittadini nigeriani non sono protetti. Difficilmente traiamo beneficio dalle forze di sicurezza».



Episodio molto simile alla morte del seminarista Danlami morto arso nella chiesa assaltata era avvenuto nel gennaio 2022 quando il sacerdote cattolico don Isaac Achi è stato assassinato e bruciato nella sua canonica (e il suo assistente don Colins Omeh era stato ferito da arma da fuoco). «È una perdita terribile. Questa mattina abbiamo recuperato il corpo di Na’aman Danlami e lo abbiamo portato all’obitorio. Questo seminarista è il secondo membro che perdiamo nella diocesi a causa degli attacchi terroristici dei banditi Fulani. L’anno scorso padre John Mark Cheitnum, direttore delle Comunicazioni della diocesi di Kafanchan, è stato rapito e brutalmente assassinato», ha concluso il vescovo Kundi. Sempre oggi in Nigeria e sempre nello stato di Kaduna è stato rapito un seminarista – Ezequiel Nuhu – assieme al padre mentre si erano recati nel sud del Paese per una vacanza di famiglia: l’appello di ACS e di tutta la Chiesa è perché le organizzazioni internazionali pongano finalmente i riflettori sulla incresciosa situazione dei cristiani perseguitati in tutta la Nigeria. Nel solo 2022, sono stati uccisi 4 preti, 28 rapiti: quest’anno le vittime nel clero è già arrivato a quota 14. «Aiuto alla Chiesa che Soffre chiede preghiere per l’anima di Na’aman Danlami e per la sicurezza e il rapido rilascio di Ezekiel Nuhu», conclude la nota.