Il mondo della Formula 1 piange Niki Lauda e tra quanti sono in grado di descrivere più degli altri il valore inestimabile della perdita c’è chi il grande ex pilota ha avuto modo di conoscerlo come Luca Cordero di Montezemolo. L’ex numero uno della Ferrari ha fornito un ricordo molto toccante di Lauda:”Grande e vero amico da cinquant’anni, ti penso tanto e la tua scomparsa lascia un enorme vuoto dentro di me. Con te ho vissuto alcuni dei momenti più belli della mia vita, abbiamo condiviso tante indimenticabili vittorie della Ferrari e siamo sempre stati uniti da grande affetto, anche quando ci siamo trovati a competere in campi avversi. Sei stato un grande Campione, un Campione del Mondo in pista e fuori, un amico sincero, un uomo diretto e leale. Sono vicino con grande affetto ai tuoi figli e a tua moglie e invito tutti i nostri tifosi a rivolgere un ultimo grande applauso a te, indimenticabile Campione”. (agg. di Dario D’Angelo)
IL RICORDO DI RON HOWARD
Nel giorno della scomparsa di Niki Lauda, all’età di 70 anni, al coro unanime di cordoglio per colui che è stato uno degli eroi della Formula 1 durante un’epoca dai contorni mitologici e a tratti irripetibili si è unito anche il regista Ron Howard, che nel 2013 diresse “Rush”, la pellicola che raccontava della grande rivalità tra il pilota austriaco (interpretato da Daniel Bruhl) e James Hunt (Chris Hemsworth). “Riposi in pace il grande Niki Lauda” ha scritto il regista postando una foto del loro ultimo incontro nel 2018 a Montecarlo, ricordando anche di aver conosciuto l’ex pilota proprio durante la lavorazione del film. “La F1 conosce la sua grinta e il suo spirito intensamente competitivo. Una forza” ha chiosato nel suo tweet. (agg. di R. G. Flore)
LE PAROLE DI PIERO FERRARI E MATTIA BINOTTO
Niki Lauda è morto: Formula 1 in lutto, l’ex pilota aveva 70 anni. Cordoglio sui social network da parte di amici, colleghi e fan, con l’austriaco che resterà nel cuore di tutti gli amanti dell’automobilismo. Come riporta il Corriere dello Sport, Piero Ferrari lo ha ricordato così: «Quella di oggi è una giornata molto triste per me che Lauda l’ho visto correre ma anche per tutti gli appassionati della Ferrari e della Formula 1. Niki ci lascia dopo aver sofferto tanto, e questo mi addolora. Ha vinto molto con la Ferrari, lo ha fatto anche con altri team, ma è sempre rimasto un amico. È stato un pilota fantastico, un imprenditore capace e una persona straordinaria. Mi mancherà». Queste, invece, le parole di Mattia Binotto: «Una volta in Formula 1, il mio rapporto con Niki è sempre stato di stima reciproca. Credo che grazie alla sua bravura e al suo indubbio carisma abbia contribuito a far conoscere e amare nel mondo il nostro magnifico sport. Ricordo con affetto quella volta in cui mi disse che con il mio approccio svizzero sarei stato la persona adatta a mettere ordine nell’italianissima Ferrari… Dopotutto Niki era così, una persona schietta e diretta con la quale non sempre si era d’accordo ma cui non si poteva non voler bene». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LEGA: “INTITOLIAMOGLI MONZA”
Si è spento per sempre Niki Lauda. Il tre volte campione del mondo di Formula 1, uno dei piloti più veloci che il circus ha mai conosciuto, è morto quest’oggi all’età di 70 anni, a causa di una serie di complicanze fisiche subentrare dopo il terribile incidente al Nurburgring di 43 anni fa. Numerosi i messaggi di cordoglio e di addio in onore del compianto pilota austriaco, fra cui anche quello di Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario del partito per la sezione Lombardia, che ha annunciato di voler chiedere che l’autodromo di Monza venga intitolato alla memoria proprio di Lauda: «Inoltrerò una richiesta ufficiale – le sue parole riportate dall’edizione online de Il Giorno – per chiedere all’Aci di intitolare il circuito automobilistico di Monza a Niki Lauda, perché l’indimenticabile campione austriaco ha legato indissolubilmente il suo nome e il suo mito a questo circuito». Fu proprio a Monza dove Lauda rientrò in pista il 12 settembre del 1976, a seguito dello scontro sul circuito tedesco: «Conquistando un eroico quarto posto – ricorda Grimoldi – correndo in condizioni fisiche terribili, con le ferite delle ustioni a tormentarlo». A Monza, Lauda ha anche vinto il mondiale del 1975 e del 1984, e conquistato il successo nel 1978. «Per tutte queste ragioni – ha chiosato il leghista – Monza deve essere intitolata a Niki Lauda». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NIKI LAUDA, MORTO IL PILOTA FORMULA 1
Niki Lauda era noto per la sua velocità e il suo talento, ma anche per il fatto di essere una persona molto schietta e senza peli sulla lingua. Ad esempio, subito dopo l’incidente al Nuburgring che lo sfigurò, disse: «Preferisco avere ancora il mio piede destro che un bel visino». In un’altra occasione invece il pilota di Vienna commentò: «Mollare è qualcosa che un Lauda non fa». A chi invece lo accusava di essere troppo freddo e quasi senza emozioni, Lauda un giorno replicò: «Mi sembra esagerato definirmi gelido, o come un computer. Sono solo un uomo preciso, controllato, che fa un mestiere preciso e pericoloso, un mestiere che non consente errori». Lauda aveva anche quel pizzico di ironia sottile che coloriva spesso e volentieri i suoi pensieri, come quando in un’occasione spiegò: «La cosa più importante per capire come va una macchina è il sedere». Recentemente invece disse: «Avrei preferito di gran lunga correre in F1 adesso che ai miei tempi: mi sarei tenuto le orecchie e avrei guadagnato molto di più!». Lauda era convinto che nel mondo della Formula 1 erano tre le componenti fondamentali: «Il 30 per cento di merito va alla macchina, il 40 per cento al pilota, il restante 30 per cento alla fortuna». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NIKI LAUDA, MORTO L’EX PILOTA DI FORMULA 1
Lutto nel mondo della Formula 1, Niki Lauda, tre volte campione del mondo, è morto. Aveva 70 anni e negli ultimi tempi le sue condizioni fisiche erano peggiorate in maniera significativa fino appunto al decesso avvenuto nella notte passata. Sul web non si parla d’altro, e sono moltissimi coloro che hanno voluto ricordare con un semplice messaggio il compianto pilota natio di Vienna, a cominciare dalla Ferrari, la scuderia con cui Lauda ha gareggiato dal 1975 al 1977 vincendo anche due titoli mondiali. «Oggi è un giorno triste per la F1 – ricorda la scuderia italiana – la grande famiglia della Ferrari apprende con profonda tristezza la notizia della morte dell’amico Niki Lauda, tre volte campione del mondo, due con la Scuderia (1975-1977). Resterai per sempre nei cuori nostri e in quelli dei tifosi». Un rapporto di amore e odio quello fra la rossa di Maranello e il 70enne austriaco, breve ma decisamente intenso. La leggenda vuole infatti che lo stesso Lauda, durante il periodo iniziale in Ferrari, abbia detto al grande Enzo «Questa macchina è una m*!». Del resto Lauda era fatto così, non aveva peli sulla lingua, e anche di fronte al Drake non ebbe alcuna remora ad esprimere il proprio pensiero. Difficile dire come mai il connubio fra la Rossa e Lauda si concluse dopo appena tre stagioni, e con il titolo di campione del mondo in tasca, ma secondo gli esperti il tutto si deteriorò in occasione del famoso Gp di Fuji del 1976, che si corse sotto una pioggia battente: Lauda decise di ritirarsi di sua spontanea volontà dopo appena due giri, giocandosi definitivamente la possibilità di vincere il titolo di quell’anno, andato poi ad Hunt. (Agg. di Davide Giancristofaro)
NIKI LAUDA È MORTO: ALEX ZANARDI SALUTA IL SUO EROE
È morto Niki Lauda, leggenda della Formula 1. Aveva 70 anni, ed era ricoverato da giorni in una clinica privata in Svizzera per via di un significativo peggioramento delle sue condizioni fisiche (qui i dettagli sui cinque figli). Una vita complicata quella dell’ex campione del mondo austriaco, cambiata per sempre durante il tragico incidente del 1976 al Nurburgring, in cui rimase sfigurato per via delle fiamme e che gli causò una serie pressoché infinita di complicazioni. Numerosi i messaggi sui social, parole di addio e di cordoglio, fra cui Alex Zanardi, noto pilota italiano, anch’egli rimasto gravemente ferito durante un incidente mentre correva: «Ti svegli il mattino, guardi fuori… piove – scrive Zanardi su Twitter – che giorno triste. Poi leggi le notizie e scopri che è morto #NikiLauda , uno dei tuoi eroi da sempre. E allora sì, è davvero un giorno triste! Godspeed Niki». Messaggio anche da parte dell’ex presidente del consiglio, Matteo Renzi, che sempre su Twitter ha scritto: «Quando ce la fai sono tutti con te, quando perdi li hai tutti contro. In mezzo non c’è niente», una delle celebri citazioni proprio del pilota di Vienna. Altro politico che ha voluto ricordare il compianto campione della Formula 1, Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia: «Un professionista serio, che studiava per vincere e quando saliva sul suo veicolo, tirava fuori la grinta e la preparazione di un Campione. Piaccia o meno la F1, #NikiLauda rimarrà una leggenda indiscussa. Buon viaggio Niki». (Agg. di Davide Giancristofaro)
NIKI LAUDA È MORTO: ADDIO ALLA LEGGENDA DELLA FORMULA 1
Niki Lauda è morto. Il tre volte campione del mondo di Formula 1 si è spento all’età di 70 anni in una clinica in Svizzera, ha dichiarato la famiglia in una nota. Nel comunicato inviato agli organi di stampa tramite una mail, i familiari dell’ex pilota Ferrari scrivono: “Con profonda tristezza annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente circondato dall’affetto dei suoi cari lunedì scorso. I suoi successi unici come sportivo e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili. La sua instancabile spinta, la sua semplicità e il suo coraggio rimangono un modello e un punto di riferimento per tutti noi. Lontano dal pubblico, era un marito, padre e nonno amorevole e premuroso. Ci mancherà molto”. Niki Lauda era ricoverato in una clinica svizzera per alcuni problemi ai reni che lo avevano costretto a sottoporsi ad un trattamento di dialisi. I problemi di salute in ogni caso negli ultimi mesi non erano stati pochi: l’estate scorsa aveva subito un trapianto di polmoni in Austria.
NIKI LAUDA È MORTO
Ma chi era Niki Lauda? Di certo un uomo coraggioso, un lottatore indomabile, come dimostrato dalle cicatrici e dalle ustioni sul volto eredità dell’incidente verificatosi il primo agosto 1976 al Nürburgring. L’allora pilota Ferrari, al secondo giro del Gran Premio di Germania sbandò in una curva nel punto più lontano dal box: per la violenza dell’impatto rimbalzò contro il guardrail e finì con la sua vettura in mezzo alla pista, dove prese fuoco. Ferito e gravemente ustionato per il fatto di aver perso anche il casco a causa dell’urto, Niki Lauda venne trasportato in elicottero all’ospedale militare di Coblenza, poi al Trauma Clinic di Ludwigshafen e infine al Städliche Krankenanstalten di Mannheim, dove per giorni lottò tra la vita e la morte, riuscendo infine a sopravvivere. Niki Lauda è considerato uno dei migliori piloti della storia della Formula 1. Veniva ribattezzato “il computer” per la sua capacità di scovare anche i più piccoli difetti della sua vettura e di riuscire a metterla a punto per la gara. Il suo stile di guida era pulito, preciso, impeccabile, figlio del suo essere freddo, poco emotivo. L’opposto dello stato d’animo provato in queste ore da milioni di appassionati di Formula 1 alla notizia della sua scomparsa.