Niko Pandetta è stato condannato in via definitiva a quattro anni di reclusione per spaccio. La Suprema Corte di Cassazione, come riportato da Il Sicilia, ha confermato e di conseguenza “reso irrevocabile” il verdetto della Corte d’Appello. A incastrare il rapper, nipote del boss Salvatore Cappello, sottoposto al regime speciale di detenzione 41 bis dal 1993, sarebbero state delle intercettazioni inequivocabili registrate nel corso di una indagine su un cartello del narcotraffico, che ha portato a numerosi arresti.
Il cantante di “Pistole nella Fendi” attualmente si trova comunque ancora in libertà. A chiarire cosa accadrà nelle prossime settimane è stato il manager Herik. “Prima di entrare in carcere passeranno altri mesi per il riesame. Noi dovremo dimostrare che lui non deve entrarci perché sta lavorando e non sta commettendo altri reati. Lo Stato ha interesse a rieducare però non è facile che venga accettato. E’ facoltà autonoma del giudice decidere se entrerà o se magari si potrà fare un percorso tra lavori sociali e affidamento. Comunque è difficile che rimanga fuori dal carcere”, ha detto al magazine HipHopTender.
Niko Pandetta condannato in via definitiva per spaccio: il post su Instagram
Dopo essere stato condannato in via definitiva per spaccio, Niko Pandetta ha voluto rivolgere un messaggio ai suoi fans. “Sono abituato agli spazi stretti, alle case piccole, alle celle, alla scena italiana. Quando tornerò là mi porterò il vostro affetto. Da dentro vi darò nuova musica. Uscirò e mi vedrete più forte di prima”, ha scritto in un post su Instagram. Inoltre, ha annunciato che il suo nuovo album è in fase di realizzazione.
Nelle stories, poi, il cantante siciliano ha incitato coloro che lo seguono a commentare i suoi post in modo da farsi notare ed essere in questo modo inseriti nella lista degli “Amici più stretti” sul social network. “Chi gestirà il mio profilo quando sarò dentro pubblicherà soltanto lì”, ha spiegato.