NIKOLA JOKIC MVP DELLA NBA PER IL 2020-2021

In rete, anche e soprattutto adesso, girano foto di un Nikola Jokic ancora ragazzino, palesemente sovrappeso: quanto di più lontano si possa pensare da un giocatore di basket professionista. Da ieri, quelle foto sono ancora più simboliche: Nikola Jokic ha vinto il titolo di MVP della NBA per la regular season 2020-2021. Un premio meritatissimo: il centro serbo non sarà un “grande nome”, non una star anche mediatica del livello di LeBron James, Kevin Durant o James Harden, ma forse anche per questo il riconoscimento è rappresentativo di una decisione davvero presa per quanto si è visto in campo. Parlano i numeri: in 72 partite con i Denver Nuggets ha messo 26,4 punti, 10,8 rimbalzi e 8,3 assist, con il 56,6% dal campo e il 38,8% dall’arco.



Quei chili di troppo li ha smaltiti anche se non tutti, ma adesso è un MVP: la vittoria gli è stata comunicata via Zoom dal Commissioner della Lega Adam Silver, mentre era in riunione con la squadra – impegnata nel secondo turno dei playoff, sconfitta in gara-1 da Phoenix. Lui si è schermito: “Non avrei mai pensato di arrivare qui, pensavo solo a giocare a basket” ha detto; il video dei compagni che lo applaudono e lo celebrano, mentre lui ha una reazione particolarmente composta e quasi incredula (sia pure parzialmente coperta dalla mascherina, oggi di ordinanza in spazi chiusi), sta già diventando virale ed è giusto così.



I DATI DI JOKIC MVP

Qualche dato su Nikola Jokic che vince il premio di MVP della NBA: intanto succede al bicampione Giannis Antetokounmpo, che è giunto quarto nelle votazioni di quest’anno. Jokic ha preceduto soprattutto Joel Embiid, che ha pagato un infortunio subito appena dopo l’All Star Game (forse avrebbe vinto lui, ma con i se e i ma non si scrive la storia) e Stephen Curry; è il primo MVP da Kobe Bryant ad aver giocato tutte le partite di regular season (erano 10 in meno causa Covid, ma c’è comunque il 100% di presenza in campo) e il primo centro da 21 anni (Shaquille O’Neal quello precedente) ad essere premiato, e questa è una notizia anche “tecnica” perché, unita al secondo posto di Embiid, ci dice che i grandi numeri 5 stanno tornando a essere dominanti e fondamentali in NBA, pur se con caratteristiche ancora diverse. In più, Jokic è la più bassa scelta al draft nella storia a vincere il titolo di MVP: addirittura, nel 2015 venne selezionato con la 41esima chiamata, e cioè al secondo giro. Una grande risposta per etica del lavoro, voglia e pensieri positivi; Jokic ha già messo da parte il trionfo e fatto sapere che sì, è contento e ci mancherebbe altro, ma quello che vuole davvero è l’anello di campione NBA. Per Denver sarà dura, soprattutto da quando Jamal Murray si è infortunato e sa di non poter rientrare se non nella prossima stagione: eppure The Joker, come viene chiamato, è ancora lì a lottare.

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