Nata il 10 aprile del 1920 a Reggio Emilia, Nilde Iotti – all’anagrafe Leonilde Iotti – è stata una delle politiche più importanti del Novecento. Una donna di carattere, ma anche dai grandi record: fu lei la prima nella storia dell’Italia repubblicana a ricoprire la terza carica dello Stato, la presidenza della Camera dei deputati, incarico che detenne dal 20 giugno 1979 al 22 aprile 1992. Ma non solo: è tuttora la presidente della Camera rimasta in carica più a lungo in assoluto nella storia della Repubblica Italiana (12 anni e 307 giorni).



Nilde Iotti è stata una figura di primo piano dell’Italia repubblicana e oltre ad aver ricoperto la carica di guida di Palazzo Montecitorio è stata parlamentare del Partito Comunista italiano per cinquantatre anni. Tante le leggi firmate e sostenuto, a partire dall’istituzione di una pensione e di un’assicurazione volontaria in favore delle casalinghe passando per la mozione parlamentare per la revisione del Concordato tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica.



Chi era Nilde Iotti

Figlia di un ferroviere e di una casalinga, Nilde Iotti mantenne forti origini cattoliche ma nonostante ciò aderì alla idee comuniste. Terminata la Seconda guerra mondiale, iniziò la sua carriera politica nel Pci, instaurando un sodalizio privato e politico con il leader Palmiro Togliatti.

Nel 1956 venne ammessa nel Comitato Centrale, sei anni più tardi della Direzione Nazionale. Tante le battaglie portate avanti in Parlamento, dove venne riconfermata ininterrottamente fino al 1996. Il 20 giugno 1979, invece, l’elezione a presidente della Camera dei deputati con 433 voti.



La riconferma il 12 luglio del 1983 nella IX legislatura e il 2 luglio 1987 nella X legislatura. “Io stessa, non ve lo nascondo, vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione. Essere stata una di loro e aver speso tanta parte del mio impegno di lavoro per il loro riscatto, per l’affermazione di una loro pari responsabilità sociale e umana, costituisce e costituirà sempre un motivo di orgoglio della mia vita”, un passaggio del suo discorso di insediamento riportato da Rai Cultura. Nilde Iotti morì il 4 dicembre 1999 a Roma.