Nilla Pizzi, la cantante morta a 91 anni nel 2011

Oggi, venerdì 3 febbraio, nella puntata di Oggi è un altro giorno verrà ricordata Nilla Pizzi, in studio ci saranno la nipote Maura Fantuzzi e il biografo Claudio Giannelli. Nilla Pizzi è morta il 12 marzo 2011, all’età di 91 anni, in una clinica milanese, Nilla Pizzi. Tre settimane prima la cantante era stata sottoposta a un intervento, riuscito, ed era in fase di recupero, ma il cuore non ha retto. La carriera di Nilla Pizzi, nata a Sant’Agata Bolognese nel 1919, inizia tra spettacoli per militari e la vittoria al concorso Eiar del ’42 a Montecatini, tra l’orchestra Zeme e il grande Angelini. A 18 anni vince il concorso “Cinquemila lire per un sorriso” e nel 1951 partecipa alla prima edizione del Festival di Sanremo, in radio. A cantare i venti brani selezionati sono solo in tre: Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano. La cantante vince con “Grazie dei fior” (che vendette 36.000 dischi) e si classifica anche seconda con “La luna si veste d’argento”, cantata in duetto con Achille Togliani. Nel 1952 trionfa nuovamente a Sanremo conquistando l’intero podio: al primo posto con “Vola colomba”, secondo con “Papaveri e papere” e terzo con “Una donna prega”. Un record ancora imbattuto.



Nilla Pizzi, la carriera e il Festival di Sanremo

Nel 1958, quando Domenico Modugno vince Sanremo con “Nel blu dipinto di blu”, Nilla Pizzi si classifica seconda con “L’edera”. Nel 1981 torna sul palco del Teatro Arsiton com co-presentatrice con Claudio Cecchetto ed Eleonora Vallone. Nella sua carriera ha partecipato sette volte al Festival di Sanremo, presentando complessivamente trentuno brani, e partecipando altre due volte come ospite e una come presentatrice: ha ottenuto due primi posti, quattro secondi posti, due terzi posti, un intero podio, e due Premi alla Carriera. Nilla Pizzi ha sempre detto di aver pensato alla carriera artistica “come ad una scala. Ad un certo punto, se sei fortunato, tocchi la cima, come ho fatto io nei primi anni ’50. E allora l’importante è trovare il modo giusto di scendere. Io ho cercato di scendere senza scivolare e senza rompermi il collo. Così mi sono sistemata sul mio gradino, da dove ho continuato a cantare, a far serate, a divertirmi”, riportava Avvenire nel 2011.

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