Nina sta vivendo l’esperienza di Ti Spedisco in Convento in profondo conflitto soprattutto con sé stessa in quanto è lontanissima dal senso, dal significato profondo che tale esperienza di vita, tutta dedicata al sovrannaturale, può significare. Quando la madre superiore decide di staccarla dal gruppo insieme a Ginevra e si ritrova addirittura in un Convento di clausura, si trova ancor più spaesata e seguendo Ginevra ha inizialmente un atteggiamento di dissacrazione e di presa in giro verso quel luogo così lontano da sé stessa. Tutto è essenziale e le parole tanto intense quanto incomprensibili suscitano immediatamente la sua inquietudine ed agitazione. Il concetto di un’esistenza in silenzio concentrata a riflettere su sé stessa appare turbarla e sembra da subito che lei abbia quasi paura di riflettere per concentrarsi sulle proprie paure, i propri errori e soprattutto col proprio futuro. Tutto ciò appare ancor più evidente quando le suore le chiedono di cantare; le prove di canto che diventano qualcosa di più di qualche esercizio canoro più o meno intonato. Al termine di questa esercitazione Nina ne esce provata e non sa che pensare su ciò che sta succedendo davvero.



Nina avventura in salita a Ti Spedisco in Convento

Il punto centrale dell’esperienza di Nina a Ti Spedisco in Convento arriva da una sua confessione. Ha specificato che non capisce Dio e da lì si comprende benissimo quanto sia impegnativo semplicemente ascoltare ciò che gli viene detto dalla Madre superiora e dalle suore, un linguaggio sconosciuto ma non per questo meno intrigante e capace di scavare nella coscienza della ragazza. Lei non riesce a rimanere concentrata e in silenzio ma capisce che quella è la chiave di volta di quella esperienza straordinaria. Il giorno dopo finalmente Nina e l’altra concorrente decidono d’interagire tra di loro e con le suore e si comprende che l’analisi interiore, il metodo comincia a portare i suoi frutti. Nina confessa che non è facile per lei essere lì in quel Convento ma dichiara apertamente che farà il 100% di quello che le viene richiesto per assorbire totalmente il valore di ciò che sta vivendo. Dopo la sveglia mattutina e la colazione prima della preghiera ascoltata nel dormiveglia Nina ascolta le parole della novizia circa la ricerca del dono che ogni essere umano deve aver ricevuto e con profondo turbamento deve riconoscere che anche lei aveva un dono, quello della musica, abbandonato anzitempo per motivi legati ai conflitti familiari vissuti nel passato. Riconoscere di aver abbandonato una cosa che le piaceva tanto le provoca, però, sofferenza ma si convince che quel dono deve essere ritirato fuori al più presto.



Sentimenti contrastanti

La consapevolezza non dà a Nina serenità ma anzi provoca in lei ancora sentimenti di rabbia che non le consentono neanche di aprirsi con Ginevra e confessare ciò che sta provando. Lei è come l’amica ancora lontana dalla condivisione del percorso del silenzio di Ti Spedisco in Convento imposto dalle rigide regole monastiche ma si accorge ed è consapevole che è dentro un percorso che la sta cambiando e si chiede perché proprio lì dove avvenire tutto questo. Nina è ormai dentro di sé e sta scavando tra le sue rabbie, le sue paure ed è “scossa dalle emozioni”, riconosce di essere felice di stare in clausura, in un luogo dove non voleva stare ha trovato il modo per stare meglio con sé stessa. Questo non le impedisce di esprimere tutta la sua gioia quando capisce che quella esperienza sta finendo e può tornare nel convento figlie di Zeno che rispetto alla Clausura è come una discoteca. Nina è apparsa sincera e credibile ed abbiamo avuto modo di verificare che ha colpito positivamente la gran parte degli spettatori. Certamente è in gara e può giocarsi fino in fondo le proprie chance per la vittoria.

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