Il Nine Hours Hotel in Giappone, una struttura alberghiera che si inserisce in quello che, almeno nel Paese del Sol Levante e dintorni, non è più solo una moda di nicchia ma un trend in continua crescita e che, a ben pensarci, si sposa bene non solo con la cultura tipica di quel popolo ma anche coi loro ritmi e stili di vita e il modo in cui intendono i viaggi, anche di lavoro. Si trova infatti in quel di Kyoto, una delle principali città del Paese nipponico e ubicato sull’isola di Honshu, uno dei più importanti hotel fra quelli che consentono ai propri ospiti di dormire in un vero e proprio alveare di mini-capsule, in un’atmosfera che ricorda alcuni film di fantascienza anche per il design interno della struttura stessa. Ma nessuna paura: le capsule non sono delle cabine anguste al limite della claustrofobia ma estremamente comode nonostante, come dice il nome stesso, il tempo di permanenza è contato e infatti delle nove ore sette sono dedicate al sonno, un’altra è per la doccia e infine l’ultima, romanticamente, per tornare a vedere l’alba e quindi la luce come l’umanità protagonista di Matrix quando si libera dalle cellule in cui viene “allevata” in un futuro distopico.
CAPSULE FUTURISTICHE E LUCI SOFFUSE
Nel Nine Hours Hotel di Kyoto, infatti, si può vivere una esperienza davvero singolare e che ancora non ha preso davvero piede in Europa come accaduto invece nelle grandi metropoli nipponiche: le “nicchie” in cui dormire sono di fatto dei blocchi modulati realizzati in fibra di vetro o in plastica allineati tutti lungo una parete, della lunghezza di circa due metri e alti nemmeno un metro e mezzo. Tutto spartano e molto minimale con luci soffuse, anche se rivisto in chiave futuristica, improntato al silenzio e come unica concessione per alcuni oggetti e un attacco per la ricarica dei device digitali: i bagagli invece vanno lasciati in un apposito deposito e non portati in prossimità delle capsule. La ratio che c’è dietro la nascita di questi curiosi hotel-alveare è quella di dare ai viaggiatori delle sistemazioni essenziali e comode a un prezzo relativamente basso, venendo incontro anche a chi si trova di passaggio o ha perso il treno o l’aereo e cerca una sistemazione momentanea.
SOLUZIONE LOW COST? NON SEMPRE…
Tra l’altro non è nemmeno casuale l’ubicazione del Nine Hours Hotel a Kyoto dal momento che, nella Shimogyo Ward, si trova a pochi minuti di distanza dalla stazione ferroviaria di Kawaramachi ma pure da alcuni dei luoghi di maggior attrattiva turistica della metropoli giapponese: ad ogni modo, anche se sono oramai diventate una consuetudine, per un turista o semplice viaggiatore occidentale rappresentano una esperienza anche per sfatare alcuni miti. Ad esempio, nonostante i resoconti di qualcuno che arriva a parlare di “loculi”, in realtà le capsule sono davvero accoglienti e, anche se non hanno le dimensioni di un letto matrimoniale, indicano una tendenza che potrebbe diventare sempre più comune tra alcuni anni. Va smentito anche il mito che si tratti di una soluzione prettamente low cost dato che in alcuni casi si possono arrivare a pagare pure 5000 yen a notte e quindi con prezzi che non si differenziano molto dagli hotel di fascia alta. Inoltre vanno menzionate due curiosità: innanzitutto può capitare che, se si prenota per più notti, venga chiesto di cambiare capsula mentre in certi hotel gli alveari sono divisi tra quelli femminili e maschili quindi le coppie sono costrette a dividersi, dunque una soluzione non certamente indicata per i viaggi romantici o per quelli di gruppo…