Ninì Salerno e Jerry Calà (quest’ultimo in collegamento), sono stati oggi ospiti di Storie Italiane. “I nostri rapporti sono meravigliosi! Pensa che questa camicia me l’ha regalata Jerry per il mio compleanno”, ha spiegato Salerno ad Eleonora Daniele. “Mi commuovo perchè è il periodo in cui mi sono divertito di più in tutta la mia vita”, ha commentato Salerno rivedendo dei vecchi filmati. Una sua battuta però ha ben presto fatto irrigidire la conduttrice. Ninì ha infatti spiegato da dove derivava la scelta del nome del gruppo: “Abbiamo scelto Vicolo Miracoli perchè negli anni Cinquanta da una parte c’era l’esattoria, il Comune dove pagavi le tasse e dall’altra c’era il bordello”, ha scherzato. Battuta per niente gradita dalla Daniele che ha tuonato: “Il rispetto per le donne è la prima cosa nella vita, io faccio le campagne contro la prostituzione!”. Messo da parte il piccolo battibecco, è proseguito l’album dei ricordi ed a prendere la parola è stato Calà, che ha commentato i primi anni Settanta: “Sono stati momenti indimenticabili perchè all’inizio di una avventura è tutto bellissimo, tutto nuovo e noi abbiamo avuto la fortuna di fare la gavetta, però abbiamo avuto la fortuna di farla insieme quindi anche nei momenti difficili ci stringevamo insieme e la affrontavamo con determinazione. Abitavamo tutti nella stessa casa a Milano poi diventata un porto di mare, c’era tutto il cabaret milanese che spesso faceva aperitivo da noi o dormiva a casa nostra”, ha dichiarato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



I GATTI DI VICOLO MIRACOLI, ANNUNCIATA LA REUNION

Non sarà una vera e propria réunion de I Gatti di Vicolo Miracoli oggi a Storie Italiane, ma due dei protagonisti del celebre gruppo cabarettistico saranno ospiti nel salotto mattutino di Eleonora Daniele. Si tratta di Ninì Salerno e Jerry Calà, pronti a raccontarsi nel programma di Rai1. Di recente, insieme a Franco Oppini e a Umberto Smaila, Salerno e Calà sono stati ospiti di Domenica In regalando un momento nostalgia molto intenso ed apprezzato dai telespettatori. Un sodalizio, il loro, che inizia nella metà degli anni Settanta ma la cui amicizia prosegue senza ombre fino ai nostri giorni. Quando il gruppo si riunì, non sapeva bene la strada da seguire. Il loro vero lancio, come ricordò proprio Jerry Calà, avvenne nello storico programma Domenica In, quando fu chiesto ai Gatti di comporre la sigla dell’edizione della trasmissione all’epoca condotta da Corrado. Quindi l’incontro con i fratelli Vanzini contribuì a coronare ulteriormente il loro successo. Tuttavia, con il passare degli anni le loro strada si sono inevitabilmente divise, nonostante il parere contrario dei tanti estimatori del gruppo.



NINÌ SALERNO E JERRY CALÀ OGGI A STORIE ITALIANE

Risate, momenti di vita, divertimento ed amicizia: sono questi gli ingredienti al centro dei Gatti di Vicolo Miracoli, oggi riproposti anche da due dei protagonisti: Ninì Salerno e Jerry Calà. Il primo è tra i fondatori del gruppo cabarettistico nel quale rimase fino allo scioglimento, dunque dal 1971 al 1985. Successivamente non mancarono le sue numerose partecipazioni televisive ma anche teatrali nel ruolo di regista e sceneggiatore. Su Jerry Calà si potrebbe scrivere tanto, non solo per la sua gloriosa carriera ma anche per alcuni curiosi retroscena legati alla sua vita privata. proprio di recente, ospite de La vita in diretta, aveva parlato della sua “sciagurata idea” di realizzare una réunion dei Gatti di Vicolo Miracoli. Un’idea che rappresenta anche il punto di incontro della loro grande amicizia: “Qualcuno ha detto che le vere amicizie sono quelle datate, allora noi vinciamo”, aveva commentato in merito Smaila. La loro, infatti è proprio la storia di una lunga amicizia, ma è stato Ninì Salerno a dare, con una sua riflessione, al chiave di lettura di tutta la loro storia: “Data l’età, potrebbe essere la prospettiva futura. Ma io e i miei compari siamo legati ad un motto: l’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare. Siccome noi giochiamo da una vita, penso che lo faremo per sempre”.

Leggi anche

Eleonora Daniele: “La malattia di mio fratello Luigi? Una vita di porte chiuse a chiave”/ “La sua morte…”