Tra i tanti omicidi di Cosa Nostra che ancora oggi portano decine e decine di persone a chiedersi solamente perché ce ne sono due in particolare che faticano a trovare una spiegazione: quello dell’agente di polizia Nino Agostino – ucciso assieme alla moglie Ida, incinta – e quello del medico Attilio Manca. Una sola cosa si è riuscita a definire con certezza in tutti questi anni: entrambi sono stati stroncati da Cosa Nostra, con l’ipotesi che fossero entrati a conoscenza di qualche informazione che doveva rimanere segreta. Proprio di questo, di Cosa Nostra, di Nino Agostino, di Attilio Manca e delle tante (troppe) altre vittime della mafia parlerà questa sera lo speciale Inside del programma Le Iene che accenderà i riflettori sulla mafia siciliana.



Fermo restando che – appunto – neppure i numerosi processi sono riusciti a ricostruire i reali retroscena degli omicidi del medico e del poliziotto e (tanto meno) la catena di comando e gli esecutori che hanno premuto i grilletti; tra queste righe vogliamo ricordare queste due singolari vittime e tutta quella serie di depistaggi che sono seguiti agli omicidi.



Gli omicidi di Nino Agostino e Attilio Manca: chi è stato e perché

Partendo – solamente per una questione temporale – da Nino Agostino: l’omicidio avvenne il 5 agosto del 1989 in quel di Palermo, mentre l’agente all’epoca 28enne si trovava con la moglie Ida Castelluccio a casa dei suoi genitori. L’occasione era decisamente lieta perché i due erano convolati a nozze solo il mese prima e si intendevano – proprio quella sera – annunciare ai familiari l’arrivo del loro primo figlio; ma alle ore 19:40 una moto raggiunse l’abitazione ed esplose decine di proiettili contro i coniugi: Nino Agostino cercò di coprire la moglie, ma con (purtroppo) scarsi risultati.



Per l’omicidio di Attilio Manca – invece – dobbiamo passare rapidamente al 2004 quando il suo cadavere fu trovato (esattamente l’11 febbraio) senza vita all’interno della sua abitazione: nel segue aveva una grande quantità di eroina, alcool e barbiturici e gli inquirenti pensarono immediatamente ad un suicidio. Solo grazie alla tenacia della famiglia – che riteneva improbabile l’assenza di impronte sulla siringa e, soprattutto, il foro di ingresso dell’iniezione nel braccio sinistro visto che il medico era mancino – il caso non venne archiviato.

Rimangono due domande: chi ha ucciso Nino Agostino e Attilio Manca, e – soprattutto – perché? In entrambi i casi gli ipotetici responsabili sono da ricollegare a Cosa Nostra, con l’agente freddato dal reo confesso Antonino Madonia (e con degli ignoti complici) e il medico che rimane ancora un profondo mistero, seppur a lungo si sia parlato del boss Bernardo Provenzano, all’epoca latitante. L’ipotesi è che Agostino avesse scoperto qualcosa sul fallito attentato dell’Addaura contro Borsellino; mentre Manca entrò in contatto con Provenzano scoprendo il luogo in cui si nascondeva mentre era uno dei principali ricercati in Italia.