L’emergenza Covid-19 ma non solo, Nino Cartabellotta a 360° ai microfoni di Un giorno da pecora, programma in onda su Rai Radio 1. Facendo il punto sulla situazione epidemiologica in Italia, il presidente di Gimbe ha sottolineato che in questa fase della pandemia i contagi possono aumentare, ma nonostante ciò «l’impatto sugli ospedali rispetto al passato è enormemente inferiore».



Nino Cartabellotta ha messo in risalto che questa settimana i contagiati sono in aumento con un piccolo rimbalzo sugli ospedali, ma parliamo di numeri assolutamente gestibili. Il medico s’è poi soffermato sui no vax: «C’è uno zoccolo duro che piano piano si sta erodendo, circa 20 mila persone al giorno, sembrano poche però…». Poi, a proposito della terza dose, l’esperto ha sottolineato che dovrebbero fare il richiamo 12 milioni di persone, circa 800 mila a settimana: «Sono un po’ preoccupato perché alcune regioni hanno avuto fretta di smantellare hub vaccinali che con questi numeri potevano tornare utili».



Nino Cartabellotta: “Mi fermano per strada per chiedermi i selfie”

Come dicevamo, Nino Cartabellotta a Un giorno da pecora non ha parlato solo della pandemia da Covid-19. Il presidente di Gimbe ha parlato della “popolarità”: «Se mi riconoscono anche per strada? Si, solo che ora mi chiedono i selfie e non più gli autografi. Io sono un animale sociale e mi fa sempre molto piacere». Incalzato da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, l’esperto ha rivelato di aver avuto un passato radiofonico, da conduttore di un programma musicale su un’emittente locale della sua zona: «Non c’erano contenuti era un programma sostanzialmente musicale». Una battuta anche sulla sua passione per il giardinaggio: «Ho tutti e due i pollici verdi, e anche gli alluci. Nel mio terrazzo coltivo piante di ogni tipo, le mie preferite però sono le rose, che sono riuscito a far fiorire anche in questo periodo».

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