Dati epidemiologici in continuo miglioramento, ma destinati ad aumentare a causa del ritorno della zona gialla: non ha dubbi Nino Cartabellotta. Intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, il presidente della Fondazione Gimbe ha detto la sua sulle riaperture: «Il coprifuoco è alle 22, secondo me sarebbe stato più coerente con le nuove norme prolungarlo fino alle 23, ovviamente con adeguato potenziamento dei controlli».



«Questo non è stato fatto», ha spiegato Nino Cartabellotta, che ha poi evidenziato di non pensare che debba essere oggetto di interpretazioni: «Fare vedere che ci sono discordanze interpretative e voci non univoche non è un bene». L’esperto ha poi commentato i criteri per i colori delle Regioni: «Dopo 6 mesi di sperimentazione si sono evidenziati dei limiti di questo sistema, bisognerebbe effettuare un tagliando».



NINO CARTABELLOTTA: “I CONTAGI SALIRANNO”

Nel corso del suo intervento, Nino Cartabellotta ha sottolineato che la zona rossa funziona sempre, mentre la zona arancione presenta un’efficacia minore e non perfettamente costante. Giudizio tranchant sulla zona gialla: «Non determina nessun impatto sulla riduzione dei contagi, in particolare da quando c’è la variante inglese». Con quasi tutta Italia in gialla, per l’esperto ci sarà una risalita di casi positivi, ma molto dipenderà dal comportamento dei cittadini: «I controlli servono, però questo è il momento di una grande alleanza tra politica, cittadini e servizi sanitari». Poi una battuta sulla situazione attuale: «I dati stanno continuando a migliorare, ma il numero è ancora molto elevato, quindi stiamo riaprendo sul filo del rasoio. Rimangono 10 le Regioni sopra la soglia di saturazione delle terapie intensive. Ci vorranno alcune settimane prima di vedere l’effetto delle riaperture».

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