Nino D’Angelo, la canzone d’amore per il Napoli lo commuove: “Che soddisfazione”
E’ un periodo finalmente sereno e ricco di soddisfazioni per Nino D’Angelo. Non potrebbe essere diversamente dato che la sua squadra del cuore, il Napoli, ha vinto lo scudetto e lui ha realizzato – e cantato – per gli azzurri un brano che è diventato un vero e proprio inno. “Mentre cantavo non capivo nulla, ho ricevuto l’abbraccio della squadra, dirigendoci poi verso le due Curve. Nell’euforia, ho perso le mie cuffie, cosí Osimhen le ha raccolte e rimesse. Che soddisfazione fare diventare la mia canzone, l’inno ufficiale del Napoli, ho scritto a De Laurentiis per ringraziarlo”, ha raccontato il cantante partenopeo.
Una soddisfazione non da poco, anche per uno come lui che ha avuto e ha tuttora il piacere di vivere una carriera musicale da protagonista. Eppure per Nino D’Angelo non sono mancati i momenti difficili nel corso della sua vita, soprattutto in questi ultimi anni. A Verissimo, in una intervista rilasciata a Silvia Toffanin, aveva condiviso col pubblico una situazione personale molto delicata.
Nino D’Angelo e la depressione: “Devo dire grazie a Dio…”
Nino D’Angelo ha infatti sofferto di depressione, dalla quale è riuscito ad uscire grazie all’aiuto di professionisti e all’affetto di chi aveva intorno. Tra i motivi che lo hanno spinto verso il baratro, inizialmente, pare esserci stata la scomparsa dell’amata madre, che Nino ha sempre ritenuto un punto fermo. “Nella mia vita il periodo più difficile che ho affrontato è sicuramente stato quando è morta mia mamma. Per me è sempre stata un punto fermo, un riferimento e quando è mancata io non riuscivo a rassegnarmi all’idea che non ci fosse più”.
“Purtroppo – ha continuato Nino D’Angelo nel salotto di Canale 5 – è arrivata la depressione che ho avuto per tre anni e dalla quale, grazie a Dio, sono riuscito ad uscire. In quel periodo non avevo più voglia di fare nulla, non uscivo più di casa e non avevo neanche voglia di lavarmi. Poi con l’aiuto dei dottori e delle medicine, ho ripreso piano piano, ora sto bene”.