Nino D’Angelo è stato uno dei protagonisti della puntata di oggi di “Verissimo Story”, trasmissione di Canale 5 condotta da Silvia Toffanin e che, ogni domenica, ripropone le interviste più belle realizzate nel recente passato del programma. Raccontando le sue origini, l’artista ha detto di non avere avuto un’istruzione completa: “Mio padre Antonio a 14 anni ha voluto che lasciassi la scuola per andare a lavorare. Eravamo 6 figli e, quindi, servivamo alla causa. La famiglia è la vera ricchezza della vita: non c’è nulla di più grande. È la tua casa, la tua roccaforte, sai che non ti tradirà mai”.
Mamma Emilia era “la mia prima ammiratrice, era più artista di me. La sua morte ha rappresentato il dolore più grande della mia vita, anche se le mamme, in verità, non muoiono mai, sono sempre qui con noi”. Nino D’Angelo divenne padre per la prima volta da giovanissimo, ma non fu un vero e proprio scandalo per la sua famiglia: “All’epoca si facevano tante fuitine. Quella è stata la fuitina più bella della mia vita, con la mia Annamaria, il mio amore”.
NINO D’ANGELO: “VENDEVO GELATI ALLA STAZIONE E SCARPE AI MERCATI”
Nel prosieguo di “Verissimo Story”, Nino D’Angelo, prima di diventare un artista grazie a un’intuizione del suo futuro suocero, ha raccontato di avere venduto i gelati alla stazione centrale, di avere venduto le scarpe ai mercati, di essersi adattato a qualsiasi tipologia di lavoro pur di contribuire al sostentamento della sua famiglia.
Quando è arrivato il successo, Nino D’Angelo ha comprato casa ai suoi genitori, anche se a un certo punto lui ha dovuto lasciare Napoli per minacce: “Venendo dal popolo non mi aspettavo di avere a che fare con la brutta gente di Napoli, che è per fortuna solo una piccola parte della popolazione. Mi sono offeso perché non mi aveva regalato niente nessuno, era tutto merito del talento. Fu una cosa vomitevole, non si può spiegare bene. Hanno sparato dentro casa mia, volevano estorcermi dei soldi. Ho affrontato quel momento, sono andato a Roma, ma di tanto in tanto ritorno a Casoria”.