Nino Formicola, attore comico teatrale, tv e cinema, ha fatto coppia fissa per anni con Zuzzurro nel mitico duo Gaspare e Zuzzurro. Oggi ha ricordato il suo partner e amico parlando ai microfoni del Corriere della Sera: «Ci registrammo come Zuzzurro e Gaspare – le parole di Nino riferendosi ad un’esibizione al Johann Sebastian Bar di Roma – Andrea aveva scelto il nome da un personaggio del Giudizio universale di Vittorio De Sica, quando una voce dal cielo annuncia che si procederà in ordine alfabetico e questo esulta dicendo il suo nome. Il mio, invece, lo improvvisò Andrea quando ci chiamarono a esibirci: su due piedi scelse quello del barista che avevamo di fronte». Ma Nino, quel nome, non vuole più sentirlo: «Gaspare è morto il 24 ottobre del 2013, assieme ad Andrea Brambilla e Zuzzurro». Lo racconta dalla sua casa sui colli piacentini, sotto un abete dalla storia speciale: «Era appena un alberino di Natale vicino alla cassa del Bar Metro di Milano, il nostro “ufficio” con la più bella raccolta di whisky della città. Lo piantammo insieme qui dopo le feste, nessuno scommise sulla sua sopravvivenza e invece eccolo».
NINO FORMICOLA: “ANDREA SPOSO’ MIA SORELLA, FU UN CASINO”
Non molti sanno che Nino e Andrea furono anche cognati: «Lui aveva sposato mia sorella Francesca. Noi due ci eravamo conosciuti nel ‘75 al Refettorio di Milano, ai tempi era frequentato da Maurizio Micheli, i Giancattivi, Leopoldo Mastelloni. Io facevo uno spettacolo su un colpo di stato fatto dai barattoli dei pomodori pelati: la storia gli piacque e cominciammo a lavorare insieme soltanto come autori. Mia sorella la conobbe poco dopo: sono stati insieme fino all’88-89». E lavorare con il cognato non è sempre stato semplice: «Un casino, non ne potevo più. Quando si arrabbiavano mi mettevano al centro: “Quell’imbecille del tuo socio…”, “Quella scema di tua sorella…”. Per non parlare di certe serate nelle discoteche, erano la versione 2.0 dell’avanspettacolo. Una volta, quando toccò a noi, uno del pubblico gridò: “Gaspare! Ma è vero che Zuzzurro si t…a tua sorella? Cose così…». I due però non si frequentavano fuori dal palco: «E’ il motivo per cui siamo durati tanto. Eravamo diversissimi. Lui juventino, io milanista. Lui sposato, io scapolo. Lui acqua con le bolle, io liscia. Non avevamo in comune nulla, tranne tre cose: i gialli, i whisky e il lavoro. Uno cominciava una frase e l’altro la finiva. Non abbiamo mai litigato».
NINO FORMICOLA: “ANDREA GRANDE COMICO E GRANDE PADRE”
Il giornalista chiede se Nino abbia mai pensato di proseguire il duo Zuzzurro e Gaspare sostituendo il compianto Andrea: «Sapesse quanti me lo hanno chiesto! Non avrei potuto mai. Non firmo nemmeno più autografi come Gaspare. Quest’anno, prima del lockdown, mi hanno chiesto di tornare in scena con “La cena dei cretini”, che avevo già fatto con Andrea prima nel 2000 e poi nel 2010. Con qualche titubanza ho accettato, a Max Pisu hanno affidato il ruolo che era suo. È stato bravissimo». Gaspare è rimasto in contatti con la moglie vedova di Andrea, ma non con i figli: «Pamela la sento, i ragazzi no, aspetto di incontrarli più avanti… Gli dirò che Andrea ha fatto bene due cose: il comico e il padre». Ma per Nino il suo partner non se ne è mai andato realmente: «Ogni volta che salgo su un palco il pensiero corre a lui, sempre. Quando il padre di mia moglie, Alessandra Raya, è stato ricoverato all’hospice dell’Istituto dei Tumori, lo hanno messo nella stessa stanza di Andrea. Non ci potevo credere…». Quindi il messaggio conclusivo: «Gaber diceva che il pubblico non deve mai sapere da quale parte esce il coniglio. E comunque io ero Yanez, Andrea Sandokan».