Nino Frassica a L’Anno che verrà su Rai1

Nino Frassica è tra gli ospiti de L’anno che verrà, l’evento musicale di Capodanno condotto da Amadeus in prima serata su Rai1. Non poteva mancare l’estro e l’ironia del grandissimo attore e showman nello show di fine anno della prima rete di Stato che ha deciso di puntare sui suoi siparietti. Del resto Frassica è uno dei numero uno della risate in Italia. Una carriera iniziata grazie a Renzo Arbore a cui deve tutto come ha raccontato proprio lui in alcune vecchie interviste. “Mi limitavo a lasciargli vari messaggi sulla segreteria del telefono di casa (…). Lui, incuriosito, mi richiama e dice: se ti trovi a passare da Roma, vieni a trovarmi. Io vivevo a Messina e, guarda caso, il giorno dopo mi capita di passare per Roma” – ha detto Frassica che parlando degli esordi e della sua gavetta ha confessato – “quando cercavo lavoro, non sono andato da Pippo Baudo, come facevano i siciliani cercando una complicità regionale e chiedendogli un aiuto… La mia era una comicità diversa, simile a quella degli attori cui si serviva Arbore e con lui, Gianni Boncompagni, Mario Marenco, Bracardi, iniziai alla radio, poi in tv”.



Nino Frassica e la comicità: “ereditata da mio padre”

La comicità è una questione di famiglia per Nino Frassica. Proprio l’attore e showman ha rivelato: “l’ho ereditata più da parte di padre, molto spiritoso, che di madre ,  ma soprattutto nasce come reazione alla noia della provincia dove sono nato, Galati Marina, alla periferia di Messina. Sono sempre stato pigro e nell’ozio mi piaceva organizzare degli scherzi. La mia carriera ha preso il via come “scherzista” nel bar Suaria del mio quartiere: lo scherzo, di per sé, è già forma di teatro”. In realtà la famiglia aveva altri progetti per la sua vita: “mio padre voleva che facessi il geometra, a me non piaceva perché l’istituto era frequentato tutto da maschi, mentre la vicina scuola di ragioneria era piena di femmine», ha aggiunto Nino Frassica. «Per ubbidienza frequentai il primo anno da geometra, venni bocciato per le assenze, perché la mattina mi chiudevo nei cinema a guardare film a ripetizione. Poi passai a ragioneria”.



Tutto poi è cambiato quando ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo e della televisione. Tra tutti i momenti più importanti ha ricordato dalle pagine del Corriere della Sera: “erano i primi anni Ottanta, vado a Giardini Naxos per assistere ai premi della regia televisiva. Per ben tre anni di seguito non riesco a entrare come spettatore, perché non avevo il biglietto, né un invito e, non essendo conosciuto, serve una raccomandazione, non potevo essere ammesso”. La svolta è arrivata nel 1985:  “succede il miracolo. Là dove non mi facevano entrare, quella sera c’era una marea di gente che inneggiava Nino! Nino! Nino! Ero diventato famoso in tv… anch’io tra i premiati”.

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