Nino Frassica è Nino Caputo nella nuova fiction Canale 5
Siamo abituati a vederlo al fianco di Terence Hill in Don Matteo ma da questa sera Nino Frassica sarà Nino Caputo, uno dei due Fratelli Caputo, i protagonisti della nuova fiction di Canale5, che lo vedrà al fianco di Cesare Bocci. La coppia scenderà in campo per mettere insieme due fratellastri in lotta per una poltrona da sindaco e toccherà a loro tenere compagnia al pubblico per quattro puntate.
Questo è solo l’ennesimo ruolo che andrà ad arricchire la lunga carriera dell’artista siciliana che ha iniziato a muovere i primi passi proprio negli anni ’70 in quel di Messina per sbarcare poi in tv alla corte di Mamma Rai soprattutto grazie a Renzo Arbore che lo ha scelto come suo braccio destro nei suoi grandi show di Rai1. A farsi notare ci ha pensato proprio Nino Frassica che ha lasciato all’artista campano un messaggio in segreteria ottenendo così la sua attenzione e non solo. Da lì in poi tutto è stato in discesa per lui.
Nino Frassica non smetterà mai di ringraziare Renzo Arbore
Nino Frassica, classe 1950, passa dalla Rai a Mediaset senza mai fermarsi, lo vediamo a Fantastico, Domenica in, Scommettiamo che…? ma anche I cervelloni, Colorado Cafè e alla prima stagione di Markette condotto da Piero Chiambretti e poi la consacrazione anche nella recitazione grazie all’arrivo in Don Matteo nel lontano 1999 proprio mentre il suo nuovo compagno di avventura, Cesare Bocci, si lanciava nel Commissario Montalbano. Nino Cecchini è entrato nel cuore dei fan della fiction con Terence Hill e continua ad essere uno dei suoi protagonisti meglio riusciti ma questo non lo ha mai fermato visto che ha trovato il tempo per sbarcare in radio e anche al cinema.
Dal 2015 fa parte del cast fisso del programma Che fuori tempo che fa. In un’intervista a TvZoom, però, Nino Frassica si guarda indietro e continua a ricordare che quello che è successo è opera di Renzo Arbore che rappresenta “Una lampadina che si è accesa. È stata come la luce che vedi quando si apre uno spiraglio in una stanza buia. È stato “il buco”, che mi ha permesso di vedere la strada e di evadere”.