Si chiude il processo per lesioni a carico dell’ ex campione di pugilato Nino La Rocca, al secolo Cheid Tijani Sidibe, che era stato accusato dalla ex moglie. La donna, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, avrebbe rimesso la querela e il reato è estinto. Il Tribunale di Roma avrebbe inoltre escluso l’aggravante contestata all’ex pugile, cioè la presenza del figlio minore durante la presunta aggressione. Il caso era esploso nel 2018 con la denuncia della donna e la vicenda giudiziaria che ne era scaturita si sarebbe conclusa definitivamente lo scorso 21 novembre.
Chi è Nino La Rocca e la fine del caso giudiziario dopo la denuncia della ex moglie
Nino La Rocca è stato uno dei nomi di punta del pugilato, campione europeo dei pesi welter nel 1989 e titolare di una storia personale e agonistica davvero singolare. Il suo talento sul ring gli aveva fatto conquistare il soprannome “Muhammad Ali d’Italia”, forte di uno stile unico e di capacità tecniche che lo avevano reso uno dei campioni più amati e seguiti dell’epoca nel nostro Paese.
Non tutti sanno, come ricostruito in un documentario Rai intitolato Nino La Rocca. Una vita sul ring, che dietro le quinte del suo successo sportivo, fin da prima della sua ascesa, ha dovuto combattere povertà e pregiudizi per arrivare a coronare il suo sogno di brillare nella boxe. Classe 1959, padre malese e madre siciliana, Nino La Rocca, nato Cheid Tijani Sidibe, ha lottato prima fuori dal tappeto per far valere i propri diritti e per ottenere la cittadinanza italiana, fino ad arrivare all’olimpo dei grandi dello sport.