Con una decisione destinata a destare non poche critiche, è stato annullato l’ergastolo impartito contro l’ex boss di Cosa Nostra Nino Madonia in relazione al duplice omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie (all’epoca dei fatti incinta) Ida Castelluccio che risale ormai a più di 35 anni fa ed è destinato a rimanere uno di quei casi eternamente privi di una reale giustizia: a decidere per l’annullamento della sentenza a carico di Nino Madonia è stata – proprio nella giornata di oggi – la Cassazione che ha deciso di rinviare il fascicolo sull’ex boss mafioso nelle mani della Corte d’Appello che dovrà nuovamente pronunciarsi; fermo restando che (quasi certamente) poi i legali dell’ex boss faranno nuovamente ricorso.
Partendo dal principio, è bene ricordare che la morte di Agostino e Castelluccio risale al 5 agosto del 1989 quando vennero raggiunti da due persone a bordo di uno scooter fuori dall’abitazione dei genitori del poliziotto che immediatamente aprirono il fuoco uccidendo sul colpo entrambi: al nome di Nino Madonia si arrivò solamente parecchi anni più tardi – esattamente nel 2015 – grazie alle dichiarazioni di alcuni pentiti che fecero il suo nome unitamente a quello dell’altro boss Gaetano Scotto ed entrambi furono condannati all’ergastolo sia nel primo che nel secondo grado di giudizio.
La Cassazione annulla l’ergastolo per Nino Madonia: la famiglia critica l’ennesimo “schiaffo in faccia” da parte della giustizia
Questo – almeno – fino ad oggi perché dopo il secondo appello da parte dei legali di Nino Madonia la Cassazione ha deciso di accogliere le richieste annullando la pronuncia da parte della Corte d’Appello e chiedendo che si celebri nuovamente l’intero processo su Agostino; mentre è stato prescritto il delitto della Castelluccio: ancora incerte le motivazioni della Cassazione – che verranno pubblicate solamente tra qualche settimana -, ma dal conto loro i legali dell’ex boss hanno spiegato che “il quadro probatorio” non sarebbe stato “sufficiente per condannare il nostro assistito perché si tratta di solo di una ricostruzione” basata esclusivamente su “voci” e non suffragata da alcuna reale prova.
Ovvia dopo l’annullamento della posizione di Nino Madonia la reazione dei familiari (in particolare di Nino Morana, figlio della sorella dell’agente Agostino) che hanno definito quanto accaduto “l’ennesimo schiaffo in faccia alla mia famiglia” che rende impossibile “ai miei nonni (..) e ai miei zii (..) di riposare nella tomba”; notando come l’unica cosa positiva sia “che i miei nonni [tra i quali Vincenzo Agostino, che dopo l’omicidio promise di non tagliarsi la barba fino a quando non avrebbe ottenuto giustizia, ndr.] non hanno assistito a questo terrificante annullamento” e promettendo che al contempo “continueremo a lottare”.