Per via dello statuto della Regione Calabria, dopo la morte della Presidente Jole Santelli il regolamento prevede la via delle Elezioni Regionali: nel periodo di “reggenza” a fare le veci della Presidenza è compito del vice presidente della Regione, in questo caso Antonino “Nino” Spirlì della Lega. 58 anni, vice scelto da Jole Santelli dopo la vittoria alle Elezioni lo scorso inverno, sul proprio profilo si definisce «Omosessuale a tempo perso e cattolico praticante»: personaggio come si può dunque intuire alquanto “bizzarro” e sul quale già si sono sperticate polemiche nei mesi successivi alla nomina come vicepresidente della Regione e Assessore a Cultura e Commercio. Davanti alle polemiche dopo la nomina, Spirlì aveva commentato «Invoco la Benedizione del Signore e mi affido alle amorevoli cure della Santa Vergine Immacolata. E mi impegno a svolgere il mio compito nell’unico interesse della mia gente. Accompagnatemi solo con le Vostre preghiere. Grazie. Dio Vi voglia bene». Come da statuto, il vice presidente svolge da oggi fino al giorno delle Elezioni funzioni vicarie, sostituendo il Presidente in caso di assenza o impedimento, nell’esercizio dei poteri, delle funzioni e delle prerogative di questi, anche nei rapporti istituzionali presso la Conferenza Stato-Regioni e presso l’Ufficio di Presidenza dei Presidenti delle Regioni. Non solo, per Nino Spirlì competeranno anche la gestione politica di «beni culturali; patrimonio storico, artistico ed architettonico; organizzazione delle attività culturali e teatrali; musei,biblioteche, archivi, associazioni culturali;politiche del commercio e dell’artigianato; legalità e sicurezza».
CHI È NINO SPIRLÌ
Dopo la tragica scomparsa di Jole Santelli, il suo vice ha postato su Facebook una commossa foto di loro due abbracciati dopo la vittoria alle scorse Elezioni: «perdo un’amica fraterna, una parte della mia famiglia, una meravigliosa complice di tanti progetti, di tanti sogni per questa nostra Calabria. Sogni che condividevamo fin dal primo giorno della nostra amicizia. Perdo il presidente della Regione che ho sempre desiderato. Perdo una parte di me. Con Jole dico addio a una parte del mio entusiasmo, perché con lei abbiamo imparato a condividere tutto, come buoni fratelli, a volte litigando un po’, ma il più delle volte sorridendo. Era una donna ironica, curiosa, simpatica, eccentrica, artistica, fantasiosa, lungimirante. La Calabria perde un grande governatore». La Calabria con Santelli perde «una guerriera, una politica che ha fatto della tutela dei diritti delle donne una bandiera e che non si è mai piegata a strapoteri di alcun genere», scrive ancora Nino Spirlì, «per quanto nelle nostre possibilità, lavoreremo senza sosta per portare a termine il progetto politico di Jole. Non sarà facile, senza di lei. Non saranno giorni semplici quelli che ci vengono incontro, ma faremo di tutto per non disperdere il suo patrimonio umano, politico e amministrativo». Ma le polemiche non si placano, con Repubblica che ha pubblicato alcune delle dichiarazioni più “surreali” dell’attuale “reggente” alla guida della Calabria: «Userò le parole ‘negro’ e ‘frocio’ fino all’ultimo dei miei giorni, in calabrese dico ‘nigru’ per dire negro, non c’è altro modo», diceva in una ormai famosa provocazione durante un comizio degli scorsi mesi, «la lobby frocia, che ti impedisce di chiamare le cose col loro vero nome».