Nino Vaccarella è morto a 88 anni: detto Ninni, pilota siciliano vincitore di ben tre edizioni della Targa Florio. Nato a Palermo il 4 marzo 1933, Nino Vaccarella era soprannominato il “preside volante” perché alla prematura scomparsa del padre si dedicò alla conduzione dell’Istituto scolastico privato Maria Montessori e anche dell’Oriani, di proprietà della famiglia. Vaccarella si cimentò nelle prime corse locali a bordo della Fiat 1100, poi acquistò una Lancia Aurelia 2500 nel 1958.



L’anno successivo acquistò una Maserati partecipando alla corsa in salita Trapani-Monte Erice. Fu notato dal conte Giovanni Volpi, titolare di una prestigiosa scuderia e ben presto diventò pilota ufficiale Ferrari: firmò con Scarfiotti il posto d’onore nella 12 Ore di Sebring e poi la vittoria nella 1000 km del Nurbungring, quindi partecipò con Jean Guichet nella 24 Ore di Le Mans nel ’64, per poi passare all’Alfa Romeo.



NINO VACCARELLA, UNA CARRIERA MITO CON TRE SUCCESSI ALLA TARGA FLORIO

In Formula 1 Nino Vaccarella disputò quattro Gran Premi in tre diversi campionati: il GP d’Italia nel ’61, ’62 e ’65 rispettivamente con le scuderie De Tomaso, Lotus e Ferrari ed il GP Germania del ’62 con la Porsche. La sua gloria sportiva si lega però soprattutto alla Targa Florio, mitica corsa siciliana che Nino Vaccarella vinse nel 1965 con Lorenzo Bandini su Ferrari 275P, nel 1971 con Toine Hezemans su Alfa Romeo 33/3 Sport Prototipo e nel 1975 con Arturo Merzario su Alfa Romeo 33TT12 spyder. Nelle edizioni del 1962 e 1970 arrivò terzo, ma l’episodio più curioso avvenne nel 1963, quando venne squalificato da un commissario di gara in quanto sprovvisto della patente di guida che gli era stata ritirata nel 1961 a causa di un incidente stradale a Pescara.



Inoltre Nino Vaccarella ha firmato numerose vittorie in competizioni internazionali Sport-Prototipi, conquistando con la Ferrari il titolo mondiale nel 1964. Nel 1970 ritornò a Maranello per guidare la 512S nel Mondiale Marche, vincendo la 12 Ore di Sebring con Ignazio Giunti e Mario Andretti, oltre a un secondo posto alla 1000 km di Monza con Giunti, al terzo nella 1000 km del Nurbungring con John Surtees e al quarto nella 1000 km di Spa ancora con Giunti.