Il nipote del defunto leader sudafricano Nelson Mandela ha dedicato il suo discorso alla Palestina in occasione della cerimonia d’apertura del Campionato delle Nazioni Africane (CHAN) in Algeria, tenutasi venerdì scorso. Parlando al microfono all’interno di uno stadio della capitale intitolato al nonno, Zwelivelile “Mandla” Mandela (questo il nome dell’uomo, ndr) ha pronunciato un discorso infuocato al grido di “Free free Palestine.



In particolare, il nipote di Nelson Mandela ha asserito: “Ricordiamo che Madiba (Nelson Mandela, ndr) ha detto che la nostra libertà è incompleta senza la libertà della Palestina, quindi siamo uniti per combattere per la liberazione della Palestina. Poi, approfittando anche del luogo in cui si trovava, popolato da tifosi di calcio, ha intonato un coro che è stato subito intonato anche dagli spettatori presenti sugli spalti: “Dal fiume al mare, libera, libera Palestina”, ha cantato a squarciagola.



NIPOTE NELSON MANDELA: “PALESTINA SIA LIBERA, MA NON DIMENTICHIAMOCI ANCHE DEL SAHARA OCCIDENTALE!”

Prima di affrontare il discorso relativo alla Palestina, però, il nipote di Nelson Mandela, Zwelivelile, ha anche chiesto la liberazione del Sahara occidentale “oppresso”, che da decenni è conteso dal Marocco e dal Fronte Polisario, che sostiene l’Algeria e che è favorevole all’indipendenza. Lo riferisce “The New Arab”, che riporta anche un estratto ulteriore del discorso del nipote di Mandela: “In onore di Madiba, non dimentichiamo l’ultima colonia dell’Africa, il Sahara occidentale. Lottiamo per liberare il Sahara occidentale dall’oppressione”.



Attualmente, il Marocco ha sotto il suo controllo all’incirca l’80 per cento del territorio desertico, mentre il Fronte Polisario ha la sua sede nella città algerina di Tindouf, da dove estende il proprio controllo su aree marginali del Sahara occidentale. L’Algeria – sottolinea ancora “The New Arab” – “ha chiuso il suo spazio aereo a tutti i voli marocchini nel settembre 2021, un mese dopo aver interrotto le relazioni diplomatiche con il Marocco, accusandolo di atti ostili”.