Il Dipartimento di Stato americano ha proceduto, su richiesta avanzata dal governo del Cile, a desecretare alcuni documenti che risalivano all’epoca in cui Richard Nixon era presidente, mentre i cileni facevano i conti con il golpe militare ordito da Augusto Pinochet contro il presidente eletto Salvador Allende. Si aprì, infatti, l’11 settembre del 1973 il buio e sanguinoso periodo della dittatura di Pinochet, che causò la morte di oltre 40 mila persone, in parte vittime di esecuzioni, in parte di torture ed anche di “sparizioni”. Insomma, la desecretazione dei documenti personali di Nixon rappresenterebbe un passo importante nei rapporti tra Stati Uniti e Cile, ma anche nella ricerca della verità in merito ad un periodo buio e complicato della storia moderna.



I documenti USA: “Nixon sapeva del golpe di Pinochet”

Insomma, declassificando una parte dei documenti di Nixon in merito al golpe in Cile ordito da Pinochet, gli USA hanno rinnovato il loro impegno nella scoperta della verità sul colpo di stato. Era già stato reso noto da altri documenti desecretati in passato che il governo americano appoggiò velatamente il colpo di stato, cavalcando l’onda e agitando i partiti di opposizione affinché nelle elezioni che si sarebbero dovute tenere nel 1976 superassero lo svantaggiato Allende.



Dai documenti desecretati in questi giorni, invece, emerge come il giorno del golpe, il rapporto giornaliero destinato all’ex presidente Richard Nixon evidenziasse come i militari del Cile erano “determinati a ripristinare l’ordine politico ed economico“, ma peccavano ancora di “un piano efficacemente coordinato che capitalizzi la diffusa opposizione civile”. Tre giorni prima, invece, lo stesso bollettino evidenziava come non vi fossero “prove di un piano di colpo di stato coordinato tra i tre servizi”, sottolineando che se la Marina avesse agito di sua volontà “avrebbe potuto trovarsi isolata”. Insomma, Nixon era a conoscenza del golpe di Pinochet, e queste nuove carte lo confermerebbero. “La declassificazione dei documenti”, ha commentato il sottosegretario cileno alle relazioni estere, Gloria de la Fuente, “promuove la ricerca della verità e rafforza l’impegno dei nostri Paesi verso i valori democratici”, ringraziando l’amministrazione Biden.

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