Smartphone vietati in classe? Questo è l’argomento attorno a cui ruota l’indagine conoscitiva sull’impatto del digitale sugli studenti della scuola italiana della Commissione Istruzione del Senato che, a distanza di ventiquattro mesi dal suo inizio, nella giornata di oggi, mercoledì 9 giugno 2021, sarà ultimata e definitivamente consegnata nelle mani dei vertici del Governo e del Parlamento, unitamente ad alcune raccomandazioni utili a porre un argine preventivo agli eventuali danni che possono utilizzare dall’utilizzo smodato e, soprattutto, non controllato e regolamentato dei social network da parte di tutti i soggetti minori di 14 anni.
Stando a quanto riporta sulle proprie colonne l’edizione odierna de “Il Messaggero”, quasi un terzo del tempo trascorso dagli alunni all’interno della propria aula scolastica viene speso con gli occhi rivolti verso il basso, sullo schermo del telefonino, soprattutto durante l’interrogazione a un compagno da parte del professore, ma anche durante la spiegazione di discipline o argomenti non particolarmente apprezzati dai diretti interessati.
SMARTPHONE VIETATI A SCUOLA? CANGINI: “STOP AL LORO USO IN CLASSE”
Oggi si dibatterà, dunque, sulla possibilità di vietare l’uso degli smartphone in classe e il senatore Andrea Cangini, relatore dell’indagine, non pensa soltanto alle difficoltà d’attenzione a scuola legato al richiamo da telefonino, ma anche alle trappole disseminate nel web per i più giovani. Ecco perché proprio Cangini rivela a “Il Messaggero” che gli esiti delle indagini condotte sono molto preoccupanti e mettono in evidenzia i tanti rischi che corrono i più giovani passando ore e ore con lo smartphone sui social, senza il controllo dei genitori e “senza una normativa che li tuteli davvero, con i rischi che possono arrivare addirittura al suicidio, ma che spesso riguardano atti di autolesionismo, stalking, revenge porn, bullismo, adescamento”. Ecco perché il senatore ha depositato anche un disegno di legge teso a porre un veto alla vendita e all’utilizzo di smartphone da parte degli under 14. Anche e soprattutto perché i dispositivi mobili hanno accresciuto alcune problematiche, come l’autoisolamento e la rinuncia a leggere e scrivere su carta, con un indebolimento delle attività cerebrali e una diminuzione dello sviluppo del senso critico. “Per contrastare tutto questo, ci vogliono norme ma anche un coinvolgimento forte dei genitori”, ha chiosato Cangini.