Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, frena l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, temendo un’escalation del conflitto. Parlando ai microfoni della Cnn il commander in chief a stelle e strisce ha delineato la sua road map in merito all’entrata di Kiev nell’Alleanza Atlantica. Dal suo canto Kiev vorrebbe entrare subito sia nella Nato quanto nell’Unione Europea, e il presidente Zelensky, come specificato dall’Adnkronos, riproporrà il tema durante il vertice che si terrà a Vilnius nella giornata di domani e il 12 giugno.



“Non credo ci sia unanimità nella Nato se si debba o non si debba portare l’Ucraina all’interno della famiglia in questo momento, mentre è in corso una guerra. Per esempio, se si facesse una cosa del genere, saremmo determinati ad impegnarci per ogni centimetro del territorio Nato. E’ un impegno che abbiamo assunto tutti, senza condizioni. Se la guerra prosegue, allora siamo tutti in guerra. Saremmo tutti in guerra con la Russia”, le parole di Biden ai media americani. Il presidente americano ha spiegato di aver già affrontato l’argomento in maniera approfondita con Zelensky, aggiungendo di aver ribadito l’impegno della Casa Bianca nella fornitura di armi.



BIDEN, E IL NO ALL’INGRESSO DELL’UCRAINA NELLA NATO. INTANTO TORNANO LE MINACCE DI MEDVEDEV

“Credo che abbiamo delineato un percorso razionale per l’Ucraina, affinché possa avere i requisiti per entrare nella Nato”, aggiunge Biden. “Ma credo sia prematuro fissare una votazione, ci sono altri requisiti da soddisfare, compreso il processo di democratizzazione e alcune altre questioni”, spiega senza aggiungere altro.

E a proposito di guerra in Ucraina e di alleanze nella Nato, nelle scorse ore sono tornate le minacce dell’ex presidente russo, Dmitry Medvedev, attuale vicepresidente del consiglio di sicurezza nazionale, che ha spiegato: “Se verrà confermato un tentativo d’attacco alla centrale nucleare di Smolensk con missili Nato, sarà necessario esaminare uno scenario d’attacco simultaneo della Russia alle centrali ucraine di Pivdennoukrainski, Rivne e Khmelnytskyi, nonché a impianti nucleari nell’Europa dell’Est”, commentando le indiscrezioni, non confermate, circa un possibile attacco alla centrale russa di Smolensk degli ucraini tramite missili Nato.