UTERO IN AFFITTO, PRESSING DA SINISTRA SULLA LEADER SCHLEIN: “PRATICA INTOLLERABILE”

Non solo le Amministrative e le correnti interni, ora anche sul tema controverso e delicato della “maternità surrogata” (o più brutalmente “utero in affitto”) il Partito Democratico si ritrova spaccato al suo interno per via delle posizioni della leader e n.1 della Segreteria Elly Schlein. Non basta il “Mettetetivi comodi” ribadito oggi in una diretta Instagram dopo la batosta delle Elezioni Comunali per far capire che lei non intende fare passi indietro, le spaccatura interne sono diverse e l’imminente voto in Parlamento sulla proposta FdI per il “reato universale dell’utero in affitto” rischia di portare nel Pd ancora più profonde divergenze.



Alcuni nomi di peso dell’area riformista (ma non solo) dei Dem hanno condiviso e firmato una petizione su Change.org contro l’utero in affitto, appoggiati da diverse figure di rilievo del mondo femminista, Terzo Polo cattolici di sinistra e quant’altri: sono oltre 500 le firme raccolte che si distanziano non poco dalla posizione espressa dalla neo-segretaria in materia di diritti LGBTQ e GPA, esposta durante un’altra diretta sociale lo scorso aprile «Abbiamo vinto il Congresso sulla base di una mozione costruita raccogliendo diverse sensibilità. Io da un lato ho sempre espresso di essere personalmente favorevole alla Gpa ma non l’abbiamo inserito nella mozione perché siamo disponibili al confronto». Il tema si fa però più urgente e così, l’indomani del ko nelle Amministrative, il documento firmato anche da esponenti dem come Goffredo Bettini, Valeria Fedeli, Pierluigi Castagnetti ma anche i sindaci Pd Giorgio Gori di Bergamo, Andrea Furegato di Lodi e Fabio Bergamaschi di Crema. «Come ha scritto la corte costituzionale, la surrogata offende in modo intollerabile la dignità della donna», si legge nel documento-appello “anti-Schlein”, «Chiediamo che la politica si attenga a questi principi nel confermare il divieto di maternità surrogata nel nostro Paese e, come sottolinea la Corte Costituzionale, arginando la pratica con uno sforzo che richiede impegni anche a livello internazionale».



OK IN COMMISSIONE GIUSTIZIA A PDL “UTERO IN AFFITTO REATO UNIVERSALE”

In maniera ancora più netta, l’utero in affitto viene definito dal documento firmato da molti esponenti della sinistra italiana come una «pratica intollerabile che va contrastata in tutti gli ambiti a cominciare dalle istituzioni europee e dall’Onu». Insomma, una posizione netta e chiara che non distanzia di molto dalla proposta di legge del Governo in tema di “reato universale” legato all’utero in affitto.

E non si tratta di una particolare “mano tesa” della sinistra dem alla Meloni, piuttosto un ulteriore campanello di allarme lanciato alla leadership Pd di Elly Schlein per rivedere la posizione del partito su un tema così delicato come la maternità. Se è vero che manca la firma nel documento di parlamentari Pd – tranne Valeria Valente e Luana Zanella – è altrettanto vero che, spiegano fonti dem all’Avvenire, si vuole mandare un messaggio a Schlein senza un “frontale” diretto. Dalle femministe ai cattolici dem, dai riformisti agli esponenti più vicini all’asse con il M5s, l’appello è trasversale e punta a marcare una minima differenza con quello del Centrodestra (si parla infatti anche di garantire un quadro giuridico certo per i bambini italiani già nati da utero in affitto all’estero): si cerca però anche di far capire alla segreteria del Pd che un conto è trattare il tema dei diritti, un’altro quello di “difendere” un reato italiano dalla fortissima discutibilità morale e sociale. Nel frattempo oggi la Commissione Giustizia alla Camera ha dato il via libera alla Pdl sull’utero in affitto: la relatrice Carolina Varchi (FdI) annuncia che il 19 giugno si aprirà la discussione a Montecitorio con lo scontro che si prefigura piuttosto aspro, viste anche le profonde spaccature interne del Partito Democratico sul tema.