Niente coro a scuola. Per ridurre al minimo i rischi di contagio di coronavirus a scuola bisogna rinunciare alle lezioni di canto. A suggerirlo il Comitato tecnico scientifico (Cts), come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi. La vicenda ha suscitato non poche polemiche, ma ci sono diversi casi di trasmissione in occasione di canti, motivo per il quale quella dei cori è considerata una pratica potenzialmente pericolosa. Il virologo Roberto Burioni, ad esempio, ha citato il caso Skagitt, nello stato di Washington. Qui un coro si riuniva tutti i martedì per cantare. Lo scorso marzo uno dei coristi si è ammalato di Covid-19 e il risultato è stato tragico: erano 61, uno infettivo e 53 contagiati, con tre ricoverati e due morti. Dello stesso avviso è il virologo Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia all’università di Padova, che ha spiegato il motivo ai microfoni di “Agorà Estate” su Rai3. «Meglio evitare il canto in classe. Una ricerca ha stabilito che se c’è un positivo in coro ne infetta 50».
CANTO E CORO VIETATI A SCUOLA: RISCHIO CONTAGIO CORONAVIRUS
Ma il professor Andrea Crisanti è stato ancor più specifico nella sua spiegazione. «Le goccioline hanno un raggio di caduta di due metri e con il canto può aumentare», ha spiegato su Rai3 nel corso del suo intervento ad “Agorà Estate”. Per l’esperto le mascherine possono aiutare, ma non sa stabilire quanto. I cori nelle scuole, dunque, sono occasioni di contagio. «Devo purtroppo comunicare a tutti che cantare in coro sembra comportare un rischio molto alto di avere un focolaio epidemico», ha aggiunto invece il collega Roberto Burioni sul suo sito. «Cantare insieme è bello e la musica è importantissima. Però, ritengo che nelle prossime settimane, per la sicurezza dei nostri bambini degli insegnanti e anche di tutta la nostra comunità, sia meglio sospendere la pratica dei cori», ha aggiunto il virologo. Ai più piccoli, dunque, non resta per il momento che cantare da soli sotto la doccia se ne sentono il bisogno.