Oggi termina Euro 2024 con la finale tra Spagna e Inghilterra. Ho il mio idolo di questo torneo, è l’infaticabile spagnolo Cucurella che per il nome e la capigliatura potrebbe essere un personaggio dei fumetti di Jacovitti oppure un attore dei film di Bud Spencer e Terence Hill.

La pellicola di oggi, 7 uomini a mollo (2018), è apparentemente un film sportivo con un’improbabile squadra maschile di nuoto sincronizzato in una commedia con accenti drammatici. Il film francese ha riscosso un buon successo e il titolo italiano rispetto a quello originale (Le Grand Bain) esalta la vena comica, ma non l’essenza vera della storia.



Il protagonista principale da cui parte il film è Bertrand (Mathieu Amalric), disoccupato da due anni, depresso, in cerca di motivazioni esistenziali. Per aumentare l’autostima nuota in piscina e trova in bacheca un avviso dove ricercano persone per una squadra di nuoto sincronizzato. Si presenta e incontra cinque personaggi (uno arriverà a metà del film), alcuni con problemi, altri alquanto strani. Ne cito solo alcuni. Simon (Jean-Hugues Anglade), ex chitarrista rock che non ha mai sfondato nonostante i suoi diciassette album autoprodotti, divorziato, vive in un camper e porta la figlia alle sue disastrose esibizioni. Marcus (Benoit Poelvoorde), proprietario di un’azienda di piscine da giardino sull’orlo del fallimento, sempre sopra le righe con idee strampalate. Il bamboccione Thierry (Philippe Katerine), uomo buono e semplice ma un po’ bidon-bidon (tontolone). E poi ci sono gli altri con storie minori, ma sulla stessa strada.



L’allenatore è una donna, Delphine (Virginie Efira), carina, ma ex alcolista con il senso di colpa di aver provocato un incidente in cui la sua miglior amica, Amanda (Virginie Efira), è rimasta in sedia a rotelle e ora allena una squadra di pallanuoto nella stessa piscina.

Nella prima parte del film scopriamo le vicende personali di ciascuno, per alcuni versi drammatiche, ma trattate con semplicità e ironia. Poi iniziano gli allenamenti. Se avete presente la gag di Aldo, Giovanni e Giacomo in Tre uomini e una gamba in cui si esibiscono in alcune mosse di nuoto sincronizzato facendoci sganasciare dal ridere, qui i nostri 7 uomini a mollo raggiungono lo stesso risultato impegnandosi invece seriamente.



Delphine non regge e si affianca a lei l’ex amica paraplegica che diventa l’allenatrice a tutti gli effetti, con urla e rimproveri ai provetti atleti.

Dimenticavo, l’obiettivo sportivo è di creare una squadra riconosciuta dalla federazione francese per partecipare in Norvegia ai campionati del mondo.

I nostri atleti provano a mettercela tutta e ne combinano di ogni, tra loro e fuori dalla piscina. Partiranno per la Norvegia tutti con il camper del rocker, parteciperanno ai mondiali di nuoto sincronizzato e si classificheranno… (non svelo nulla). Risulta un poco stereotipata la figura dell’ex alcolista Delphine e la conclusione del film è forse affrettata, ma, come dicevo inizialmente, emerge l’umanità dei personaggi con i loro drammi, i problemi, le insicurezze, le loro crisi, i loro desideri e speranze, il recupero della fiducia in se stessi e negli altri.

Bella la figura della moglie di Bertrand, che crede in lui e gli sta vicino, così come la figlia adolescente dell’ex rocker che lo segue nella gara in Norvegia.

Un inciso: gli attori uomini già citati di 7 uomini a mollo più Jonathan Zaccai, Felix Moati e Guillaume Canet sono molto famosi in Francia e se aggiungessimo Dany Boon potremmo avere la nazionale dei comici transalpina.

Alcune chicche comiche sono una genialata che si inseriscono nella tram del film come una carezza ai drammi di ciascuno. Questi son sempre affrontati con realismo e con un senso di speranza e non di disperazione.

Il film lo potete noleggiare (a poco) sulle maggiori piattaforme streaming.

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