E oggi si gioca la prima semifinale degli Europei di calcio, Spagna-Francia e spero vivamente che i matador arrostiscano allo spiedo i galletti. Per voi non amanti del folber ecco una commedia nostrana visibile sulla piattaforma di Netflix.

Chi trova un amico trova un tesoro (1981) è uno dei diciotto film della super coppia Bud Spencer & Terence Hill, diretto da uno dei padri del filone spaghetti western Sergio Corbucci.



Alan (Terence Hill), giovane, bello, nullafacente, scommette ai cavalli e perde inseguito dai cattivoni. Lo zio gli consegna una mappa di un’isola dove sarebbe nascosto un tesoro. Alan si nasconde sulla barca di Charlie (Bud Spencer) che attraverserà l’Oceano in solitaria sponsorizzato da un’azienda che produce marmellate. Scompare la padella coi fagioli, la colazione e Charlie becca il clandestino, ma essendo un buono se lo tiene sulla barca. Il furbo Alain, mentre Charlie dorme, sabota la radio di bordo e devia la rotta di navigazione per arrivare all’isola del tesoro. Scoperta la manfrina si menano, cadono in acqua la barca viene portata via dalle onde e naufragano su un’isoletta, che è proprio quella del tesoro. Scoperto l’inganno Charlie s’incazza con Alan: Non c’è cattivo più cattivo di un buono che diventa cattivo.



Vengono accolti dalla tribù indigena della regina Big Mama con il figlio (scemenzato, dice la regina) Anulu e con gli uomini con la pettinatura alla Marcella Bella. Arrivano dei pirati vestiti in pellata nera da motociclisti per rapire le belle fanciulle indigene, scoppia la rissa con Bud e Terence, i malcapitati le prendono sonoramente e scappano a gambe levate.

Sull’isola è rimasto un eroico ufficiale giapponese che difende il suo fortino non sapendo che la Seconda guerra mondiale è terminata da trentacinque anni.

I nostri eroi lo espugnano e scoprono che il tesoro della mappa consiste in casse con milionate di dollari. I cattivoni dell’inizio del film arrivano sull’isola anche loro alla ricerca del tesoro avendo estorto la mappa allo zio di Alan. Cosa succede? Botte a valanga.



Alan e Charlie ripartono con i dollaroni, ma a metà del viaggio tornano sull’isola perché i pirati hanno liberato i cattivoni, si sono uniti e tengono prigionieri gli indigeni e la regina Mama.

I due eroi hanno il cuore tenero e potete immaginare cosa accade.

Tutti felici e contenti ma, i dollari (343 milioni) sono falsi e vengono riconsegnati al Governo americano. Poi si scoprirà che invece erano veri, ma Alan e Charlie nonostante tutto son ancora insieme sotto il motto: Chi trova un amico trova un tesoro.

Il plot del film è come sempre con la coppia che si nasa poco, Bud solitario e Terence estroverso; per forza di cose si mettono insieme e, nonostante le differenze caratteriali, restano uniti per salvare i malcapitati di turno dai guai. Non sono dei santi, ma lottano per il bene. Le scene di botte con i due contro tutti sono un marchio di fabbrica, così come il pugno a martello di Bud, le frasi Io preferisco i fagioli e Comante, le furbate, gli imbrogli e l’agonismo di Terence. Esilarante lo slang in lingua indigena/italiana e la figura dello scemonzo Anulu. La sapiente regia di Sergio Corbucci non lascia tregua.

Se la struttura dei film con Terence Hill e Bud Spencer son quasi sempre state le stesse, non hanno stancato, li si vede ancora godendo, ci sarà un motivo.

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