Il movimento no Green Pass, presente anche in Italia, si appresta a fare ritorno in piazza nei prossimi giorni, mettendo in campo azioni eclatanti e in grado di fare parlare di sé. Anche perché, nei loro piani, c’è l’intenzione di interrompere il pubblico servizio, relativamente alla circolazione ferroviaria lungo i binari dell’intero Belpaese. Ricordiamo, infatti, che, in base a quanto previsto dal Governo Draghi, l’obbligo della certificazione verde scatterà per i treni ad alta velocità, gli Intercity e i convogli a lunga e media percorrenza dal mese di settembre. Questione di giorni, verrebbe quasi da dire “di ore”, ormai.
Proprio in virtù di questa novità annunciata, i no Green Pass su Telegram si sono organizzati per tempo mediante una chat tesa a contrastare quella che loro identificano come una “dittatura” e si sono dati appuntamento per il 1° settembre (mercoledì) in cinquantaquattro differenti città. Un nuovo corteo all’orizzonte? No, questa volta l’obiettivo è diverso e consiste nel blocco delle stazioni ferroviarie, così da causare un disservizio importante e fare sentire la loro voce in maniera ancor più tonante rispetto al passato.
NO GREEN PASS: “APPUNTAMENTO ALLE 14.30 DAVANTI ALLE STAZIONI DI TUTTA ITALIA… NON PARTIRÀ NESSUNO!”
Il gruppo dei no Green Pass presente su Telegram si chiama “Basta dittatura” e sta apparecchiando un’azione di boicottaggio non indifferente, stando a quanto scrivono i colleghi de “Il Giorno”, che riportano anche alcuni messaggi testuali inviati nella suddetta chat: “Non ci fanno partire con il treno senza il passaporto schiavitù? Allora non partirà nessuno!”. E ancora: “Ore 14.30, incontro davanti alla stazione, alle 15 si entra e si rimane fino a sera”. Fra le città coinvolte dalle proteste, figurano Genova, Roma, Torino e Milano.
Rammentiamo che, da mercoledì, il Green Pass sarà obbligatorio non soltanto su alcune tipologie di treno, ma anche su tutti gli aerei nazionali, sugli autobus di linea che mettono in collegamento fra di loro differenti regioni e su quelli a noleggio con conducente. Inoltre, la capienza delle carrozze dei treni aumenterà dal 50% all’80%. Sarà necessario avere la carta verde anche per imbarcarsi su navi e traghetti che effettuano un servizio interregionale (escluso lo Stretto di Messina, ndr).