Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno, è intervenuta sulla questione no Green Pass, in riferimento alle contestazioni che proseguono in diverse piazze della Penisola, malgrado il divieto emanato dal governo nelle settimane precedenti. L’ha fatto in occasione del convegno “Riflessioni sulla pandemia da SARS-CoV-2, il contributo del comparto Difesa e sicurezza sulla mitigazione e nel contrasto”, organizzato dal Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri), in collaborazione con il comparto Difesa e Sicurezza.



Soltanto sette giorni fa, sulle colonne di Adnkronos, Lamorgese dichiarava che “tanti cittadini che si sono vaccinati e che osservano le regole hanno diritto ad avere spazi di vita sicuri. Vareremo una direttiva che, riconoscendo ovviamente il diritto di manifestare, detterà precise regole. Il diritto a manifestare va garantito ma va anche bilanciato con regole che proteggano anche altri diritti come quelli al lavoro, allo studio e alla salute che sono altrettanto fondamentali”.



LUCIANA LAMORGESE: “ABBIAMO PROBLEMI CON LE MANIFESTAZIONI NO GREEN PASS”

In tale circostanza, Lamorgese aveva osservato esplicitamente che “siamo in un periodo di pandemia, rischiamo che ci sia un aumento dei contagi e allora dobbiamo stare attenti a queste manifestazioni no vax e no Pass, in difesa di tanti cittadini che si sono vaccinati e che osservano le regole. Anche i sindaci sono dalla nostra parte, in difesa della sicurezza e della salute dei cittadini e anche degli operatori commerciali, messi a dura prova per tanti sabati consecutivi di manifestazioni”. Insomma, un chiaro appello a non penalizzare l’economia, che però non ha incontrato il favore dei no Green Pass, che sono comunque scesi in strada a protestare.



Così, in data odierna, come si legge su Adnkronos, Luciana Lamorgese ha affermato: “Al momento abbiamo problemi con le manifestazioni, perché c’è una percentuale rumorosa che crea problemi sui territori. Non è stato semplice emanare la direttiva sulle manifestazioni, ma era doveroso procedere per bilanciare i diritti”.