Non si ferma la protesta dei No Green Pass in tutta Italia. Al momento la situazione è tranquilla, anche a Trieste, dove in piazza c’è solo un piccolo gruppo. Ma quello di ieri è stato un sabato di passione, ad esempio, a Milano. Non solo hanno bloccato il centro città per ore, ma dopo essere arrivati in viale Abruzzi hanno paralizzato la circonvallazione. La tensione è salita quando nella parte finale della manifestazione il corteo ha provato a raggiungere in tutti i modi la sede della Cgil alla Camera del lavoro. Ci sono stati tafferugli con la polizia e un manifestante è stato fermato dagli agenti. In strada ci sono anche gli estremismi opposti. Dall’ex irriducibile delle Brigate rosse Paolo Maurizio Ferrari ai neonazisti della Comunità militante dei Dodici Raggi di Varese, come evidenziato dal Corriere della Sera.
La maggior parte dei militanti comunque è arrivata da fuori città. Per gli investigatori questo vuol dire che Milano è diventata una costante delle proteste e continua a catalizzare l’attenzione dei No Green Pass anche se ci sono finora quasi 250 denunciati e diversi arresti per alcuni militanti (e pure le prime due condanne).
NO PASS: A MILANO ANARCHICI, NEONAZISTI E UN EX BR
La presenza dei neonazisti era inattesa, anche se quella dozzina di persone, senza vessilli, era ben nota dalla Digos. Inattesa anche perché ci sono diversi militanti anarchici, oltre al gruppo di studenti universitari No Pass di sinistra. Si sono ritrovati tutti insieme nel corteo uniti da un comune nemico, il premier Mario Draghi, e dalla rivolta contro il Certificato Verde. Insieme all’ex Br Paolo Maurizio Ferrari, scarcerato dopo trent’anni di carcere e ora attivista di estrema sinistra contro obbligo vaccinale e Green Pass, anche una sigla che appartiene ai sindacati di base, riporta il Corriere della Sera, precisando che l’estrema sinistra è ormai una costante delle manifestazioni No Green Pass che si tengono a Milano, così come la presenza dei gruppi anarchici.
Ieri comunque non ci sono stati incidenti, ma una troupe Mediaset e il giornalista Enrico Fedocci sono stati accerchiati e aggrediti. Lo spiegamento delle forze dell’ordine è stato massiccio, quindi il corteo non autorizzato ha provato a stravolgere i piani, ma i cordoni di polizia hanno retto. Le proteste però sono destinate a proseguire.