Maria Rita Gismondo dice no al secondo booster del vaccino anti-Covid esteso a tutte le categorie di italiani. Una posizione ferma e motivata, quella dell’esperta, che, ai microfoni dell’agenzia di stampa nazionale Adnkronos Salute, ha sottolineato come, in questo momento, la cosiddetta quarta dose debba essere somministrata unicamente ai soggetti immunodepressi, per i quali, peraltro, l’inoculazione del preparato vaccinale ha già preso il via da alcune settimane.
Così, la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale “Sacco” di Milano, mentre il Regno Unito si prepara a una quarta dose agli ultra 75enni, agli immunodepressi e agli ospiti delle case di riposo nelle prossime settimane, indica una via diametralmente opposta, basandosi naturalmente anche su quanto emerso da studi scientifici antecedenti e legati al sistema immunitario dell’essere umano.
MARIA RITA GISMONDO: “UN ECCESSO DI VACCINAZIONE NEGLI IMMUNOCOMPETENTI POTREBBE ESSERE ADDIRITTURA NEGATIVO”
Nel prosieguo del suo intervento sulle colonne di Adnkronos Salute, Maria Rita Gismondo ha quindi motivato le ragioni della sua opinione relativa alla non bontà di un eventuale allargamento della quarta dose vaccinale a tutte le categorie di cittadini, argomentando la sua posizione come segue: “Lo ripeto, un eccesso di vaccinazione nella persona immunocompetente potrebbe essere persino negativo, perché ci sono ricerche scientifiche che dimostrano come l’eccessiva sollecitazione del nostro sistema immunitario rischi di provocare addirittura un effetto boomerang”.
Insomma, se nei mesi scorsi ci si interrogava sulla data nella quale sarebbe stata somministrata la quarta dose di vaccino anti-Covid a tutti gli italiani, adesso, dopo le parole della dottoressa Gismondo, le certezze in tal senso sono ancora minori rispetto al punto di partenza. La soluzione che, ad oggi, sembra più probabile è quella di un richiamo annuale della vaccinazione contro il Coronavirus, sulla falsa riga di quanto avviene annualmente con il siero contro l’influenza stagionale, ma, si sa, nella scienza qualsiasi scenario può essere destinato a mutare e non ha senso, di conseguenza, sbilanciarsi in previsioni a lunga scadenza.