Ondata di arresti nel mondo insurrezionalista dei No Tav, il movimento che da anni si oppone alla costruzione della linea di Treni ad Alta Velocità Torino-Lione che passerà dalla Val di Susa: stamane ai domiciliari è finito Stefano Milanesi, ex terrorista di Prima Linea e attivista storico No Tav. Con lui fermata anche Dana Lauriola, 38enne portavoce ufficiale del Movimento No Tav oltre che attivista del centro sociale Askatasuna di Torino. I fatti risalgono per entrambi ad vicende legate al passato, in particolare a Milanesi i reati contestati risalgono al settembre 2015 quando un gruppo di 30 attivisti lanciò un attacco notturno al cantiere Tav di Chiomonte, con sassi scagliati contro il cancello Nord 2 dove presidiano le forze dell’ordine. Stefano Milanesi era alla “guida” di quel gruppo, a quanto ritegno gli inquirenti e ora dovrà scontare gli arresti domctiilari per una pena di 5 mesi dovuta alla resistenza a pubblico ufficiale. L’ex terrorista di Prima lInea – che agiva proprio in Val di Susa – è considerato uno dei primissimi leader anti-Tav Torino-Lione, arrestato alle prime luci dell’alba in osservanza dell’ordine della magistratura.



ARRESTI NO TAV: ECCO I MOTIVI

Dana Lauriola invece è stata arresti dagli agenti della Digos alle 6 di questa mattina nella sua casa di Bussoleno in Valle di Susa dove da diversi giorni altri attivisti No Tav avevano organizzato un presidio permanente per contestare, tra le altre cose, anche la presenza della realizzazione finale della Tav Torino-Lione negli impegni del Recovery Fund italiano. Ci sono stati momenti di forte tensione dal momento in cui una quarantina di attivisti – spiega La Stampa – si sono scagliati contro le forze dell’ordine per impedire l’arresto. Gli agenti del reparto mobile di contro hanno risposto con una carica di alleggerimento causando alcuni lievi feriti tra i dimostranti in difesa della portavoce No Tav: come spiega Sky Tg24, il presidio era stato inizialmente organizzato contro la decisione del tribunale di Torino di respingere la richiesta di misure alternative per la Lauriola, condannata in via definitiva a 2 anni per un episodio del 3 marzo 2012, quando 300 persone bloccarono il casello di Avigliana della autostrada Torino-Bardonecchia permettendo alle auto di passare senza pagare il pedaggio. «L’ affetto che mi state dimostrando riempe il cuore. Grazie davvero! Se stiamo insieme non ci sconfiggeranno mai», scriveva su Facebook la stessa portavoce prima dell’arresto. Commentando i fermi di Milanesi e Lauriola, i rappresentanti dei No Tav fanno sapere in un comunicato «Mentre una pandemia sta sconvolgendo il pianeta, le priorità che vengono portate avanti sono chiare, continuare a finanziare il sistema delle grandi opere inutili e perseguitare, arrestare, colpire chi vi si oppone. Questa mattinata ha sancito che la Val Susa è fuori dallo Stato di Diritto, è un territorio occupato come diciamo da anni, dove le forze dell’ordine possono fare il buono e il cattivo tempo al servizio dei potenti senza che nessuno dagli scranni istituzionali faccia domande».

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