È di 3 persone ferite il bilancio provvisorio dopo la giornata di scontri durante il corteo del 1 maggio a Torino, prima tra No Tav e Polizia e poi sempre tra i manifestanti anti Torino-Lione e alcuni esponenti del Partito Democratico. Due antagonisti e un poliziotti sono rimasti feriti – per fortuna non in maniera grave – dopo gli scontri di questa mattina ma è l’intera gestione dell’ordine pubblico ad essere messa in forte critica da parte di larga porzione degli esponenti torinesi del M5s: «Il corteo è stato partecipato e pacifico ma inspiegabilmente rovinato da una carica a freddo della polizia a 50 metri da piazza San Carlo» scrive Valentina Sganga, capogruppo del M5s, in una nota aggiungendo poi subito dopo «Ultimamente a Torino non riusciamo ad andare oltre ad una gestione dell’ordine pubblico che parrebbe più finalizzata ad alzare il livello di conflittualità che a calmierarla». Un attacco a Salvini ma anche alla stessa sindaca M5s Appendino, in un periodo davvero poco felice per la gestione dell’ordine pubblico nell’intera città di Torino: l’ultimo attacco della Sganga viene però lanciato contro il Pd, «erano esattamente davanti allo spezzone No Tav. Davvero non c’era un altro spazio nel corteo per sfilare? Persino il M5S, con il suo striscione, ha optato per una posizione più defilata per evitare tensioni. Basterebbe un minimo di raziocinio per evitare di innescare violenze. E invece no. E così alla fine persino i nostri consiglieri, con bambini al seguito, sono finiti in mezzo alla carica prendendosi qualche manganellata. Obiettivo raggiunto».



TAFFERUGLI A TORINO: “UN FERITO”

Un Primo Maggio ad alta tensione quello che sta andando in scena a Torino dove il corteo previsto per la Festa dei Lavoratori è degenerato in scontri dopo che alcuni attivisti del movimento No Tav hanno cercato di guadagnare la testa per entrare in Piazza San Carlo, dove si terrà il comizio finale. Nei tafferugli che ne sono seguiti si è assistito a un inedito fronteggiarsi tra esponenti dei centri sociali e del Partito Democratico, con reciproci scambi di accuse su chi abbia istigato alla violenza; al corteo partecipavano anche diversi iscritti al Movimento 5 stelle, cosa che ha portato il vicepremier Luigi Di Maio a condannare qualsiasi forma di violenza. A complicare la giornata delle forze dell’ordine non solo il fatto che, a seguito del primo respingimento dei manifestanti No Tav, si è registrato anche un ferito lieve che sarebbe stato colpito con dei pugni alla testa ed è rimasto a terra prima che fosse caricato su un furgone dei militari; inoltre sono scesi in piazza nel capoluogo piemontese anche decine di rider che hanno bloccato l’accesso del corteo a San Carlo con le loro biciclette, prima di contestate non solo esponenti sindacali ma pure le forze politiche che hanno partecipato alla manifestazione. (agg. di R. G. Flore)

IL COMMENTO DI LUIGI DI MAIO

Molti iscritti ed esponenti del M5s torinese hanno partecipato al corteo del 1 maggio proprio a sostegno dell’ala No Tav e dei centri sociali, il che aumenta il senso di distanza-caos interna al Movimento con la Sindaca Appendino e il candidato Governatore Bertola che invece si sono tenuti lontani dagli antagonisti e hanno invocato che il corteo del 1 maggio non fosse “rovinato” da uno scontro politico fuoritema per la giornata di oggi. Come spiega il Corriere della Sera, in piazza v’erano con i No Tav il vicepresidente del consiglio comunale, Viviana Ferrero, Damiano Carretto e Marina Pollicino, la vicecapogruppo Giovanna Buccolo e l’esponente comunale Roberto Malanca, fino alla consigliera regionale della Val Susa Francesca Frediana. A Di Maio le violenze però non sono piaciute e la reprimenda non è tardata ad arrivare: «il M5S condanna da sempre ogni forma di violenza e per sua indole ha sempre invitato i cittadini, a manifestare le proprie idee e le proprie opinioni in forma pacifica attraverso il dialogo». Dal Pd, dopo gli scontri con alcuni No Tav, arriva la ferma condanna con i due consiglieri Stefano Lo Russo e Mimmo Carretta «Hanno gridato che dovevamo abbandonare il corteo fin da Piazza Vittorio. E non l’abbiamo fatto. Hanno spintonato, sputato, insultato per ore. Hanno provato a togliere le bandiere dalle mani. Non ci siamo fatti intimidire e pur tra mille difficoltà siamo stati al nostro posto nel corteo. Abbiamo vinto noi e non i violenti tra i #NoTav che ormai hanno monopolizzato il movimento. Un grande #PD. Buon 1 maggio a tutti».

SCONTRI ANCHE COL PD

Non solo la polizia ma anche diversi esponenti e iscritti al Pd si sono scontrati con la parte del corteo di Torino piena di No Tav: in particolare è il furgone con le bandiere Pd e lo spezzone del Movimento No Tav che ha visto momenti di forte tensione, poco prima delle cariche della polizia. «Ci hanno preso a cinghiate, pugni e bastonate. Il Pd ha assoldato i picchiatori», accusano alcuni antagonisti contro il servizio d’ordine del Partito Democratico, «Fuori il Pd dal corteo!». La lite nel corteo 1 maggio insomma prosegue, con tensioni e scontri che non rendono per nulla pacifico l’andamento della manifestazione verso Piazza San Carlo: un appartenente al servizio d’ordine del Pd finisce a terra e dal megafono del furgone dei No Tav vengono urlate accuse ai democratici, come riporta La Stampa. Intanto, secondo quanto riportato dal?Ansa, i manifestanti avrebbero lanciato contro i poliziotti che delimitano il cordone di sicurezza del corteo alcune bottiglie, lattine e aste di bandiere: per questo motivo i No Tav sono stati “isolati” più indietro rispetto a dove si tiene il comizio sindacale del 1 maggio.

SPINTONI TRA MANIFESTANTI E POLIZIA

È la Festa del Lavoro ma in realtà litigano tutti: a Torino il corteo per il 1 maggio vive ore di tensione per la presenza in contemporanea dei Sì Tav e dei No Tav con alcune cariche della polizia che hanno tentato di sedare l’avanzata e gli spintoni dei manifestanti contro la Grande Opera Torino-Lione all’interno di un corteo che in realtà dovrebbe parlare e manifestare per i diritti dei lavoratori. Dopo le minacce nelle scorse ore, con la lite interna al corteo per i “primi posti” davanti alla fila, la polizia ha bloccato con una carica e manganellate un intero gruppo di No Tav (sostenuti da antagonisti, centri sociali e anarchici) che da piazza Vittorio stava cercando di raggiungere la testa del corteo passando dai portici di via Po. «Fuori la Digos dal corteo, vergogna» hanno urlato i manifestanti, aggiungendo poi all’altoparlante «È lo spezzone del Pd o della polizia? Forse qualcuno ha pensato che non si possa sfilare al primo maggio. Togliete la polizia di qui». La situazione sulla Tav è tutt’altro che risolta e mentre il Governo ancora litiga sull’opera infrastrutturale, un corteo per la Festa del Lavoro riaccende gli animi dopo settimane di “apparente” caos calmo.

LITI E SCONTRI A TORINO TRA NO TAV E CORTEO 1 MAGGIO

«Auspico che il corteo sia pacifico: La grande sfida del lavoro la vinci se ciascuno fa la sua parte. Lavoro che è dignità, è la strada per avere soddisfazioni economiche, sociali personali e bisogna lavorare tutti insieme per questo diritto», ha fatto sapere questa mattina la sindaca di Torino, Chiara Appendino. Quanto poi alla presenza della Tav come “tema” interno al corteo del 1 maggio, la prima cittadina M5s rilancia «non bisogna farlo diventare un corteo sì Tav o no Tav, non è questo il tema di oggi. Ma il lavoro e dobbiamo ricordarci quanto sia doveroso per ciascuno di noi lavorare per la dignità del lavoro». Dopo la carica della polizia, la situazione è stata normalizzata ma dal fondo del corteo, le bandiere del movimento No Tav sventolano ancora con lo speaker che urla «Vogliamo arrivare anche noi fino in fondo, in piazza San Carlo – per portare alla città le nostre idee di un movimento che è molto piu moderno di quanto lo vogliano far passare», riporta l’Ansa. Sono presenti nel corteo tutti e 4 i candidati alla carica di Governatore del Piemonte nelle imminenti Elezioni (lo stesso giorno delle Europee, ndr) sulle quali pesa evidentemente il macigno del tema Tav: Sergio Chiamparino, Alberto Cirio, Valter Boero e Giorgio Bertola.