Paragonare i no vax ai no aborto è “una equivalenza malsana e basata su un sofisma disonesto”. Esordisce così, sulle colonne di “Libero” in edicola oggi, mercoledì 22 settembre 2021, Renato Farina, contestando apertamente la posizione espressa 24 ore prima nell’editoriale del “Corriere della Sera” da Antonio Polito, che “ci aveva abituato a ben altro rigore logico. Roba da trogloditi. Sarebbero posizioni espressive di un’antropologia di Destra malata, tipica di menti rudimentali, e infatti diventate norme in vigore di recente in Texas”.



A proposito della questione legata allo Stato americano, Polito definisce quel territorio “illiberale e libertariano”. Dove illiberale, evidenzia Farina, “è ritenuta dal Corriere la legge che vieta l’aborto, peraltro ammettendolo nelle prime sei settimane dal concepimento”, mentre “libertariana è la decisione che boccia il Green Pass”. Il giornalista di “Libero” evidenzia che la sua testata d’appartenenza ha giudicato irrazionali e dannose per la comunità e per il singolo la propaganda e la scelta avversa al vaccino, ma “usare le posizioni no Pass per screditare chi considera un caso serio le questioni riferite all’aborto e in generale all’imposizione per legge della cultura gender significa, come rimproverava Hegel a Schelling, far calare la notte sulle vacche, rendendole tutte bigie”.



FARINA VS POLITO: “PARAGONARE ABORTO A VACCINO È STRAVAGANTE”

Farina, nella sua offensiva giornalistica nei confronti di Polito, evidenzia che “mettere insieme quanto a valori in gioco il no Pass e l’affermazione del diritto alla vita fin dal concepimento non è solo un’equivalenza stravagante dal punto di vista intellettuale, ma, e ciò è assai peggio, dà per invincibile e non scalfibile da alcuna obiezione o discussione un umanesimo assoluto, squadrato e levigato come un blocco di marmo, che si lascia cadere addosso con indifferenza a chi provi ad affacciare un altro possibile umanesimo”.



A detta di Farina, con l’analisi proposta dal “Corriere della Sera”, si fa anche il torto a Papa Francesco di non mettersi neppure a discutere le sue recenti frasi (L’aborto è un omicidio e “il gender è pericoloso”), perché si attribuiscono queste affermazioni ad un ovvio prezzo da pagare alle costumanze cattoliche. Per poi arrivare alla conclusione del suo ragionamento: chi oggi tra i cattolici (e in un altro senso i movimenti di Destra) affianca queste posizioni, “forse non si rende conto di negare il principio di autorità, in modo altrettanto aprioristico di chi vuole abbattere alla fin fine Chiesa, famiglia, Stato e tradizione. Attenti a non buttar via insieme al vaccino anche la ragione (e la religione)”.