Mauro Rango, presidente di Ippocrate.Org ha smentito in tv che il paziente morto di Covid a Ferrara abbia mai contattato la piattaforma

Un no vax malato di Covid è finito in rianimazione dopo che avrebbe seguito i consigli terapeutici forniti da Ippocrateorg. Si tratta dell’associazione che considererebbe l’infezione una malattia che può essere curata con le terapie domiciliari e che è stata ospitata in un contestato convegno al Senato alcune settimane fa. La Procura di Ferrara ha deciso di aprire un’inchiesta, ma al momento il fascicolo è solo conoscitivo, quindi non ci sono né indagati né contestazioni di reati, per cui si sta ricostruendo quanto accaduto. La vicenda è stata segnalata alla procura dai sanitari dell’ospedale Sant’Anna di Ferrara, dove l’uomo è ricoverato da una settimana circa in rianimazioni, in condizioni molto gravi. Il 68enne, inoltre, è affetto anche da altre malattie pregresse.



Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, che ha ricostruito la vicenda, l’anziano non voleva vaccinarsi e si sarebbe curato col metodo della telemedicina. Quindi, non solo non si è rivolto all’ospedale, ma si sarebbe limitato a seguire le indicazioni ricevute via mail o telefono dall’associazione Ippocrateorg.



IN RIANIMAZIONE DOPO AVER SEGUITO IPPOCRATEORG

Il paziente, una volta arrivato in ospedale dove è stato ricoverato, avrebbe messo al corrente i medici di aver seguito i suggerimenti di Ippocrateorg e avrebbe anche manifestato l’intenzione di essere dimesso al più presto. Ora spetta ai pm stabilire se ci sono responsabilità da parte dei medici che avevano seguito il paziente nelle ultime settimane, convincendolo a non sottoporsi alle terapie tradizionali. D’altra parte, chi accetta di sottoporsi ai loro metodi solitamente firma un modulo per «esonerare il medico da ogni responsabilità», poiché i farmaci che vengono consigliati sono usati «off label», quindi non per l’uso e secondo le indicazioni prescritte dalle case farmaceutiche.



L’associazione, contraria al vaccino, è contraria anche al green pass. Il 12 settembre scorso erano stati invitati al Senato proprio per discutere dei di «alternativi» per affrontare il Covid, tra cui il ricorso a farmaci come idrossiclorochina o ivermectina, bocciati da molteplici studi scientifici.