Studio: “No vax discriminati ed esclusi dai vaccinati”
Un recente ricerca ha concluso che i no vax sarebbero stati discriminati da chi, invece, ha deciso di vaccinarsi con il covid, in misura nettamente superiore a quanto i primi abbiano discriminato i secondi. Lo studio è stato condotto dal professor Michael Petersen dell’Università di Aarhus, in Danimarca, in collaborazione con Alexander Bor (del CEU Democracy Institute) e Frederik Jorgensen, ed ha coinvolto oltre 15.000 persone di 21 Paesi diversi.
A quanto è riuscito a rilevare lo studio sui no vax discriminati dai vaccinati, l’arrivo dei vaccini ha creato ampie divisioni sociali che hanno portato ad atteggiamenti negativi e scontrosi nei confronti di chi ha scelto di non fidarsi dei rimedi contro il covid. Un giudizio del tutto simile, inoltre, a quello riservato ad altre fasce di popolazione storicamente discriminate, come i tossicodipendenti, i delinquenti e le minoranze etniche. Nel complessivo dei 21 Paesi considerati, inoltre, solamente in Germania e negli Stati Uniti si sono rilevati degli atteggiamenti discriminatori anche da parte dei non vaccinati, rispetto ai vaccinati, pur sottolineando come non ci siano stati degli atteggiamenti di esclusione nei loro confronti.
No vax discriminati: le ragioni secondo lo studio
I no vax, insomma, sarebbero stati discriminati ampiamente da chi ha scelto di vaccinarsi contro il covid, portando ad atteggiamenti scontrosi nei loro confronti e all’esclusione dalla vita pubblica e, talvolta, da quella privata. “Quegli atteggiamenti sono guidati da una reazione psicologica antiparassitaria, in cui tu come persona vaccinata pensi di aver contribuito a risolvere una sfida comune (..) e poi reagisci con rabbia nei confronti dei non vaccinati perché non ritieni che pagheranno i costi per la comunità”, spiega l’autore dello studio al sito danese Dr.
Inoltre, nel contesto dei no vax discriminati, ci sarebbe stato il fondamentale fattore dei social media, che hanno alimentato le discriminazioni, piuttosto che fornire un’utile piattaforma di scambio per le idee. Scambio che non sarebbe avvenuto neppure, sempre secondo lo studio, tra amici vaccinati e non vaccinati, con i primi che hanno preferito escludere i secondi, piuttosto che ascoltare la loro opinione. Infine, in questo contesto si inseriscono secondo loro anche le politiche adottate da alcuni stati, che hanno condotto una vera e propria campagna di informazione fatta di toni duri e forti nei confronti dei non vaccini, percepiti da questi ultimi come discorsi “frenetici”.