E’ stato allontanato dall’hub vaccinale di Cremona il medico Francesco Berti, ritenuto no vax e accusato di aver messo in guardia in maniera eccessiva i vaccinandi della pericolosità di Pfizer e AstraZeneca. Una vicenda riportata nelle scorse ore dal Corriere della Sera, e che racconta di otto esposti presentati dall’Asst nei confronti dello stesso medico, che durante la raccolta delle anamnesi, pare abbia “impaurito” coloro che si sarebbero dovuti sottoporre poco dopo ai vaccini, tra l’altro proferendo anche frasi sataniche e riguardanti l’apocalisse.



Ora la palla è nelle mani dell’ordine dei medici che hanno ricevuto gli otto esposti e che a metà del prossimo mese decideranno il da farsi. Ma Francesco Berti rimanda al mittente ogni accusa, e interpellato sulla questione si difende dicendo: «Non è vero. La gente arriva tesissima, ha paura del vaccino. E io dico: “Ma no, allora Radio Vaticana che dice che è il sangue del diavolo? E Pfizer che ha la firma 666?” Ma io lo dico per sdrammatizzare, per ridere e creare empatia. Io ho dato l’idoneità a tutti, questa è la prova del nove. Chi mi accosta ai no vax e ai complottisti, lo querelo».



MEDICO NO VAX E VICINO A SATANA, LUI RIMANDA AL MITTENTE OGNI ACCUSA: “NON SONO LAUREATO SU FACEBOOK…”

Francesco Berti è un medico di 55 anni figlio di un oncologo e nipote di uno zio chirurgo a Ferrara, specializzato in cardiologia e in medicina delle sport, è molto conosciuto e stimato in quel di Cremona anche per essere il medico sportivo delle varie società di canottieri del Po. Il Corriere della Sera ha mostrato alcuni dei messaggi pubblicati su Facebook dallo stesso medico, parole che vengono definite sibilline, come ad esempio «Vakkino russo… il nome Sputnik… tributo al 666 (solo per intenditori)», ma anche, «Il 666 non vuole i vostri soldi (solo per intenditori)», oppure un altro post dove scrive «Per favore, non chiamatela più scienza, chiamatela per quello che è, circonvenzione di incapaci è più appropriato». Anche in questo caso Francesco Berti rimanda al mittente ogni accusa, e parla di semplice goliardia e scherzo: «Il social network è per ridere e scherzare, la professionalità è un’altra cosa. Su Facebook si scrivono stupidaggini che devono rimanere su Facebook. Io non sono laureato su Facebook, ma nello Stato italiano. Confondere le chiacchiere da bar con le realtà professionali, io credo che sia molto infantile, puerile. Non confondiamo il livello professionale con il livello Facebook. Io li tengo ben distinti».

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