Il Viminale lancia l’allarme per possibili scontri sociali legati ai no vax, si fa largo l’ipotesi di associazione a delinquere. Come riportano i colleghi de Il Giorno, la Procura di Milano sta raccogliendo elementi utili nelle indagini sul gruppo “guerrieri”, contrario al vaccino anti-Covid e al centro di un’azione delle forze dell’ordine con il coordinamento del capo del pool dell’antiterrorismo meneghino Alberto Nobili e del pm Piero Basilone.



Come evidenziato dal quotidiano, le autorità stano valutando la possibile esistenza di una rete più ampia di no vax che non si fermi alle otto persone già indagate con l’accusa di istigazione per delinquere aggravata. Ricordiamo che nelle chat su Telegram gli indagati parlavano di fare saltare camion delle tv e di occupare i palazzi del potere a Roma



NO VAX, L’ALLARME DI LUCIANA LAMORGESE

Come già accennato, il Viminale sta seguendo da vicino le novità che emergono dall’indagine sul gruppo no vax e, intervenuta alla presentazione del Libro Blu 2020 dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, Luciana Lamorgese non ha nascosto preoccupazione: “I toni salgono sempre di più e c’è il rischio che ci siano estremismi che vanno a incidere sulle manifestazioni”.

La titolare del Viminale ha spiegato che il rischio è rappresentato da lupi solitari o persone particolarmente fragili: “C’è un rischio latente, sia tratta di una situazione difficile: ne abbiamo parlato al G7 per mettere in piedi uno sforzo comune”. La Lamorgese ha poi parlato dell’introduzione del green pass: “Il piano vaccinale è andato molto bene anche grazie al generale Figliuolo. Il numero dei vaccinati ci consente di guardare al futuro con ottimismo, ma non dobbiamo bloccare la ripartenza del Paese: è necessario proseguire su questa strada e il certificato verde è uno strumento fondamentale”.