Luca Richeldi, direttore del reparto di Pneumologia presso il policlinico Gemelli di Roma, ha citato in un’intervista pubblicata sulle colonne del “Corriere della Sera” uno studio pubblicato  di recente su “Lancet infectious disease”, nel quale un gruppo di ricercatori inglesi dimostra in modo inconfutabile, seguendo un metodo scientifico inattaccabile, che i vaccinati vengono protetti dalla malattia grave ma possono infettarsi, anche se in misura minore, e quindi trasmettere il virus.

L’esperto, dunque, non nutre dubbi al riguardo: “Chi per diversi motivi non si è immunizzato non può contare sulla protezione del ‘gregge’, vale a dire il resto della popolazione che invece ha accettato l’offerta del vaccino. Può ugualmente essere contagiato, in quanto si è visto che la carica virale dei vaccinati positivi è alta, ma la eliminano dalle prime vie aeree più velocemente rispetto ai non vaccinati. Lo studio ha coinvolto oltre 600 conviventi di persone infette, controllati ogni giorno col tampone, a prescindere dai sintomi”.

RICHELDI: “VACCINARE I NON VACCINATI È URGENTISSIMO”

Nel prosieguo del suo intervento sul “Corriere della Sera”, Richeldi ha evidenziato che vaccinare i non vaccinati non è urgente, bensì “urgentissimo, per una ragione molto semplice. La forbice del rischio di malattia tra cittadini protetti anche dal richiamo e non si allargherà ulteriormente. Gli ospedali si riempiranno prevalentemente di malati privi di difese contro il SARS-CoV-2. Rischiano la pelle. Inoltre, una recente ricerca dell’istituto Altems della Cattolica ha calcolato che ogni ricovero in terapia intensiva per Covid costa al servizio sanitario 25mila euro”.

In merito ai ricoveri nosocomiali anche dei vaccinati, Richeldi ha evidenziato che si tratta di pazienti con insufficienza respiratoria o che vengono ricoverati in via preventiva, in quanto hanno diversi fattori di rischio per lo sviluppo di complicanze serie. Con i non vaccinati è dunque necessario “assolutamente insistere. La vaccinazione è come la cintura di sicurezza in automobile. Non evita l’incidente, ma le sue conseguenze traumatiche. Poi, alcune persone sono state mal consigliate anche da alcuni medici”. Infine, un giudizio sull’attuale quadro epidemico, che va monitorato con molta attenzione, secondo l’intervistato, per evitare il rischio di restrizioni più rigide, come avvenuto in passato. I nuovi antivirali? “Non illudiamoci, avranno inevitabilmente effetti collaterali, come tutti i farmaci. Non saranno pilloline innocue”.