Questa mattina nella cappella del cimitero di Pagani (Salerno) sono stati celebrati i funerali della piccola Jolanda con funzione strettamente privata a cui era presente anche la mamma Imma, indagata per l’omicidio della bimba assieme al marito (ora in carcere a Salerno). Secondo quanto riportato dall’Ana, il vescovo di Nocera Inferiore-Sarno – Monsignor Giuseppe Giudice – ha usato parole riservate, accurate ma anche molto forti per spiegare l’assurdità di un peccato del genere con una piccola inerme vita: «Come vescovo invito al silenzio, che non è omertà, non è paura. Chiediamo perdono a questa piccola, perché forse siamo stati distratti, forse non siamo stati attenti, forse c’è mancato lo sguardo per comprendere la realtà. Ti chiediamo perdono, piccola. Insegnaci tu a riscoprire il valore della vita». Il mistero della vita, il dramma della morte e la possibilità anche davanti ad una assurdità del genere di poter “ripartire” affidando al Signore la protezione e la cura di quel piccolo cuore strangolato dalla furia ignobile dell’uomo.



IL PADRE DI JOLANDA “NON MI SONO COMPORTATO BENE”

La piccola Jolanda è stata strangolata: ormai non ci sono più dubbi sulle cause che hanno provocato la morte della bimba di 8 mesi deceduta all’ospedale di Nocera Inferiore. I primi sospetti dei medici, che da subito hanno notato dei lividi sul suo corpicino, sono stati confermati dall’esame autoptico. Come riportato da “La Vita in diretta – Estate”, sembra che il padre della bimba, Giuseppe Passariello, ora in arresto, abbia dichiarato agli inquirenti che lui “preferiva il figlio maschio di 4 anni”, ammettendo che a volte non si sarebbe comportato “particolarmente bene” nei confronti della bimba, nei confronti della quale provava del fastidio ogni volta che piangeva. Secondo quanto appreso dalla trasmissione di Rai 1, l’uomo ha avuto un figlio anche da un’altra donna, al quale non si può avvicinare poiché c’è un provvedimento restrittivo nei suoi confronti. Una prova ulteriore della sua scarsa attitudine al ruolo di padre. (agg. di Dario D’Angelo)



LA PICCOLA JOLANDA STRANGOLATA

Emergono altri inquietanti dettagli sulla storia della piccola Jolanda Passariello: la bimba di 8 mesi arrivata morta sabato scorso nell’ospedale di Nocera Inferiore, secondo i dati emersi dagli esami della autopsia condotta dai medici legali Rosanna di Concilio e Giuseppe Consalvo, sarebbe stata strangolata e per questo è deceduta poche ore dopo al nosocomio vicino Salerno. Lo scrive quest’oggi il Mattino di Napoli confermando la morte peggiore per la piccola Jolanda: il padre è arrestato ma secondo gli inquirenti i dubbi maggiori in queste ore sono per le responsabilità della mamma della bimba, Imma Monti. Gli accertamenti infatti, in attesa dei risultati istologici degli organi che potrebbero dare ulteriori elementi all’indagine, porterebbero un aggravamento della posizione della donna indagata già a piede libero per concorso in omicidio volontario. Come riporta Tg Com24, il marito invece è stato arrestato domenica scorsa in stazione e pare che stesse cercando la fuga dopo aver ricevuto la notizia di essere indagato anch’egli a piede libero. Giuseppe Passariello, 37 anni, ora è in cella e attende anche lui le evoluzioni delle inchieste per poter dare la sua ulteriore versione dei fatti.



ARRESTATO IL PADRE

È una svolta importante quella avvenuta stamani sul giallo di Nocera Inferiore: la piccola bimba di 8 mesi, Jolanda, morta dopo l’arrivo in ospedale con lesioni e lividi dappertutto, ha sconvolto la comunità di Sant’Egidio del Monte Albino (Salerno) specie dopo la notizia dell’arresto del padre, Giuseppe Passariello. Dopo l’arrivo all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore negli scorsi giorni già in gravi condizioni, la piccola Jolanda non ce l’ha fatta a recuperare le forze e le condizioni di salute per superare le gravi violenze subite facendo immediatamente scattare le indagini della Procura. In breve tempo sono stati indagati i genitori e, dopo i lunghi interrogatori nelle scorse ore, stamani la decisione del magistrato: secondo quanto riporta Repubblica, a dare la vera svolta all’inchiesta sarebbero state le dichiarazioni controverse dei genitori, entrambi indagati per omicidio. A quel punto il pubblico ministero ha richiesto l’arresto del padre con custodia in carcere per presunto “pericolo di fuga” del genitore: la piccola era arrivata nel cuore della notte alle 3.30 in ospedale,ma ormai non c’era più niente da fare: era già morta.

I VICINI CONTRO LA FAMIGLIA DI JOLANDA: “VIOLENZE RIPETUTE”

Secondo le prime indagini effettuate, risulta che la famiglia Passariello aveva non pochi problemi con il padre già coinvolto in un brutto giro di tossicodipendenza: da poco aveva lasciato la comunità di recupero e sembrava aver le carte in regola per poter ricominciare la sua vita nel Salernitano assieme alla moglie, la piccola Jolanda e un altro bimbo di 2 anni. Purtroppo qualcosa non è andato nel verso giusto e ora l’uomo si ritrova in carcere con l’accusa più grave di aver ucciso la sua stessa figlia: sul corpo della bimba di 8 mesi sono stati trovati lividi, escoriazioni simili a bruciature e lesioni. Decisiva la testimonianza dei vicini che ai magistrati hanno raccontato «tutti sapevamo, il papà aveva precedenti e un passato nella tossicodipendenza. L’uomo picchiava la moglie e spesso sentivamo i bambini piangere». Il caso non è chiuso dato che andranno verificati tutti i rilievi della scientifica in casa e sul corpo della piccola senza vita: al momento le violenze non sono mai state denunciate e la difesa del padre deve ancora dare la sua intera versione dei fatti.