Noci, in Puglia, non solo è uno è uno sei comuni più belli dell’intera regione ma anche uno dei suoi luoghi più iconici nel mondo per via delle sue tipiche costruzioni in pietra, il suo borgo e senza dimenticare nemmeno lo splendido scenario in cui è immerso ovvero le colline della Murgia e i suoi boschi di fragno. Si trova infatti nella Valle d’Itria, in quell’area conosciuta anche come la “Murgia dei Trulli” e punteggiata non solo da queste costruzioni in pietra a secco tipiche della Puglia centro-meridionale ma anche da masserie e agriturismi che da alcuni anni sono diventati un vero e proprio attrattore turistico aggiuntivo: situato esattamente a metà strada fra Bari e Taranto, la cittadina di Noci consente di fare un piccolo tuffo indietro nel tempo tra le sue caratteristiche “gnostre”, i suoi tetti celebri in tutto il mondo e le viuzze dove si respira la vera ‘pugliesità’ tra un’atmosfera rilassata e le prelibatezze enogastronomiche della zona. Andiamo a dunque a scoprire le sue origini e la sua storia, ma anche quali sono le perle che custodisce il suo centro storico.



NOCI IN PUGLIA, NELLA MURGIA DEI TRULLI

Situato su un collina della Murgia barese a circa 420 metri sul livello del mare Noci è oggi una città di circa 19mila abitanti e, come molti altri centri della Valle d’Itria affonda le sue storie in quella cultura normanna che in Puglia ebbe una grande influenza nel corso dei secoli passati. Secondo alcuni documenti le sue origini risalgono attorno al VI secolo quando sulla suddetta collina fu edificato un avamposto militare (“Castellum Nocum”, ovvero castello delle noci): ad ogni modo è certo che il primo impulso alla sua fondazione fu dato dai Normanni che qui costruirono un prima torre anche se le tracce storiche del primo nucleo abitativo risalgono solo verso il 1200 e grazie soprattutto a un documento firmato da Federico II di Svevia. Successivamente è sotto la dominazione degli Angioini che Noci conosce un periodo di sviluppo culturale, economico e ovviamente architettonico con la costruzione di edifici civili (e pure di un perimetro murario che resero il centro uno dei più importanti della zona) che diedero alla città la conformazione che è sotto gli occhi di tutti. Fra le sue viuzze strette, le piccole piazze, gli edifici in pietra calcarea, le “chianche” (lastre in pietra), le edicole votive realizzate in onore di San Rocco, patrono di Noci, il visitatore si trova di fronte una cornice davvero unica a partire dalle già citate “gnostre”.

TRA LE “GNOSTRE” E LE VIE DEL CENTRO STORICO

Le “gnostre” di Noci sono degli spazi molto piccoli che si aprono all’improvviso tra i vicoli del centro storico: nonostante la loro etimologia (il nome deriverebbe dal “claustrum”, che vuol dire anche serratura e non solo chiostro) questi in origine erano delle strade che in un secondo momento vennero chiuse per realizzare nuove abitazioni; chiuse generalmente su tre lati e aperte sul quarto sulla strada principali hanno la peculiarità di essere spazi allo stesso tempo pubblici come delle piazze e anche privati. Tra le meraviglie che bisogna assolutamente visitare in quel di Noci c’è la Chiesa di Santa Maria di Barsento, la più antica della città, ma anche la Chiesetta dei Cappuccini in cui la sagrestia ospita una apprezzatissima “Madonna con bambino” di Luca Giordano, e ovviamente la Chiesa Madre (XV secolo) dedicata a Santa Maria della Natività con dei bellissimi affreschi Quattrocenteschi e a cui è legata la leggenda che vuole la Madonna fare un’apparizione per Filippo d’Angiò che per questo decise di farle costruire questo luogo di culto. Ad ogni modo è proprio tra le “gnostre” e all’ombra di questi luoghi simbolo di Noci che nascono alcune delle feste locali più importanti come il “Bacco delle Gnostre”, una sagra autunnale dedicata alle castagne e al vino novello, senza dimenticare la “pettolata” tipica di dicembre e gli eventi dedicati al cioccolato.

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