Noel Gallagher, “metà” degli Oasis, si esibirà questa sera al Forum di Assago a Milano e per l’occasione ha rilasciato una bella intervista ai microfoni del Corriere della Sera. Più volte si è parlato di una reunion fra Noel e Liam, ma ad ogni voce non è mai susseguita una conferma, di conseguenza il ritorno del mitico duo che ha appassionato milioni di fan in tutto il mondo sembrerebbe ancora lontano. E stando alle parole rilasciate da Noel Gallagher sul fratello, i fan degli Oasis dovranno pazientare ancora un bel po’: «Ho pubblicato un album pazzesco e a dire la verità, se Liam non suonasse le canzoni degli Oasis non riuscirebbe a riempire nemmeno un posto da 30 persone – le parole al Corriere della Sera – quindi gli faccio gli auguri senza alcun problema: però io sono un artista che va avanti seguendo il proprio passo e scrivendo canzoni che sono tanto buone quanto quelle che ho scritto per gli Oasis».



Nella title track Noel Gallagher canta di una stella cadente e a riguardo l’artista fa chiarezza: «Quella della stella è un’analogia per indicare la cattura di un sogno ma la frase si riferisce ai giorni migliori che devono ancora venire e non a quelli del passato. Non mi piace vivere nel passato». Rispetto a 30 anni fa, la musica si è evoluta e oggi fra i mezzi più utilizzati per rendere virali le canzoni vi sono anche i social.



NOEL GALLAGHER: “NON DIREI PIÙ CHE L’INTER È SCARSA”

Sull’argomento comunque Noel Gallagher non si mostra scettico: «Il primo pensiero è: ma mi pagano? Se pagano non me frega nulla anche se la canta una capra…», dice riferendosi ai video di TikTok. Sul ruolo dell’IA nel mondo della musica: «Sparirà il ruolo di cantanti e cantautori di m… E questo non è tanto male. Ma un robot non potrà mai fare quello che faccio io. Non c’è modo che possa scrivere una canzone come “Dead to the World”: non ha la profondità emotiva per trovare quelle parole».



Sul 30esimo compleanno di Definitly Maybe nel 2024: «Quando stavamo registrando quell’album pensare a 30 anni avanti nel futuro sembrava qualcosa di incredibile.Trent’anni prima era il 1964, nel mezzo dei Beatles… Pensare che sia durato così tanto fa impressione». Chiusura dedicata al calcio, alla luce del noto tifo di Gallagher per il Manchester City: «Ho detto che volevo l’Inter in finale di Champions perchè era scarso? In verità, l’Inter ci ha reso la serata molto difficile e sono stati quasi vicini a vincere. No, non lo ripeterei».